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Juventus, Allegri: “Il fantasma di Conte? Contano solo i risultati”

Il tecnico è soddisfatto per la risposta di un gruppo che anche senza molti titolari è rimasto sul ‘pezzo’ senza farsi distrarre. Nel segno di Morata ancora una volta tra i migliori al di là del gol.
A cura di Alessio Pediglieri
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Due regali impacchettati col fiocco e la Juventus ringrazia per aver sbancato San Siro tra un finale di Champions raggiunta contro il Real Madrid e una di Coppa Italia da giocare contro la Lazio il prossimo 20 maggio. Mx Allegri ha varato la Juve ‘B' infarcita di panchinari (ben sei su undici) ma il risultato non cambia: i bianconeri hanno oramai raggiunto una consapevolezza delle proprie capacità che è in grado con qualsiasi attore in campo, di ottenere ciò che si prefigge. E' vero, ha fatto tutto l'Inter ma è stata la Juve però a segnare e ribaltare il risultato, sinonimo che la testa c'è, la concentrazione resta alta e gli obiettivi ancora nel mirino, altamente possibili. Il tecnico toscano non è di certo soddisfatto ma può comunque godere di un successo corroborante, lasciando a riposare i migliori della rosa, rimasti  guardare a bordo campo.

Vittorie e fantasmi – Una Juventus quasi perfetta, di certo migliore nei risultati della precedente, quella traghettata da Antonio Conte fuori dal guado e verso la gloria. Un compito delicato e difficile il cui peso e la cui presenza Allegri ha dovuto affrontare con la diffidenza di chi dubitava delle sue capacità. Vincendo la sfida e oggi rispedendo al mittente qualsiasi paragone: "Conte rimane nella storia della società. Io nei suoi confronti non ho mi avuto alcuna preoccupazione: tanto nel calcio quello che conta è fare solamente risultati".

Spirito di gruppo – Allegri guarda avanti, convinto che si sia rimasti sulla strada giusta. Vincere a San Siro non era scontato, anzi. La Juve aveva tutto da perdere ma alla fine ha fatto il suo: "Credo che oggi era importante dare una dimostrazione di squadra, di forza anche se c'erano fuori alcuni giocatori, i ragazzi hanno fatto una grande partita è dimostrato che quando mancava qualcuno hanno fatto di più, sono contento. Per Storari sono contento, e' un professionista, oggi ha fatto due parate straordinarie, Morata ha fatto una grande partita, è in crescita come tutti. Aspettiamo la finale di mercoledi contro una Lazio da battere, le partite secche sono strane, poi ci prepareremo per l'amichevole di Berlino"

Nel segno di Morata – La conferma è stata sì la compattezza del gruppo ma anche la qualità dei singoli, uno su tutti Alvaro Morata, l'uomo Champions che anche a San Siro è stato tra i migliori in assoluto al di là del gol fortunoso: "Morata è un giocatore moderno, che può giocare da prima o seconda puntata,a secondo le caratteristiche se gioca Morata con Tevez non danno riferimenti, con Matri lui da riferimento è Morata svaria intorno. Adesso guardiamo avanti m senza ossessioni. Le ossessioni sono altre ci vuole entusiasmo, voglia, felicità , non è che tutti gli anni capita di arrivare a maggio, vincere il campionato ed arrivare a maggio, ci vuole grande entusiasmo.  

Alvaro, tra gol, esultanze e la coscienza di esser decisivo – Proprio Morata a fine gara ha spiegato il proprio momento, d'oro: "La vittoria è stata merito del mister che negli spogliatoi ci ha detto che dovevamo vincere. Siamo una grande squadra, non importa chi gioca ma facciamo sempre bene. Io sul gol ho calciato male ma l'ho fatto subito. Ho avuto fortuna, come l'Inter sul primo gol. E' il calcio. Sono felice per me e per i tifosi. Gli occhiali da sole per l'esultanza? Non so come sia accaduto me li ha passati Bonucci così all'improvviso".

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