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Juve pigliatutto anche tra i giovani, l’Under 20 di Evani con 5 bianconeri

A poche ore dalla storica semifinale con l’Inghilterra che potrebbe aprire la strada per la finale di Suwon agli “Azzurrini“ di Evani, analizziamo i prospetti più interessanti.
A cura di Salvatore Parente
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“Bisogna distruggere prima di costruire”, questa, la massima eseguita alla perfezione dal calcio italiano che, dalle secche della crisi economica e dopo la netta riduzione degli investimenti nel calciomercato, ha cominciato a rifondare se stesso partendo dalla base, puntando e dando nuova linfa ai vivai. Una scelta quanto mai doverosa, oculata a tratti insperata ma che dopo qualche tempo sta portando i suoi frutti con delle rappresentative giovanili nazionali, il riferimento va chiaramente all’Under 21 di Di Biagio e all’Under 20 di Evani, che stanno nobilitando il pallone nostrano con tanti, tantissimi talenti in campo. Un parco giocatori davvero vasto cui attingere, una miniera d’oro paragonabile ora sì a quella della Germania o della Spagna e forse inferiore solo allo smisurato giacimento, ex colonie annesse, della Francia, sia pure recentemente sconfitta nel mondiale sudcoreano.

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Una miniera che oggi può contare su ragazzi convocabili per entrambe le selezioni e capaci di dare un contributo ed un impulso importanti al nostro movimento. Di qui l’ottima spedizione mondiale con l’Under 20 che ha superato ogni record storico grazie all’approdo alle prossime semifinali con l’Inghilterra ed una Under 21 che, ai nastri di partenza in Polonia, è fra le più accreditate per la vittoria finale del torneo continentale di categoria. Ma ora, da Favilli a Orsolini, da Vido a Zaccagno a Plizzari, vediamo i migliori talenti della compagine di Evani che sogna il titolo iridato.

I migliori 5 per valutazione di mercato (transfermarkt)
I migliori 5 per valutazione di mercato (transfermarkt)

I calciatori della rosa già in Serie A

Il collettivo azzurro fonda le sue attuali fortune su un elemento vitale per ogni squadra che si rispetti: l’unità di intenti, lo spirito di gruppo. Quell’alchimia indispensabile per qualsiasi club o nazionale vogliosa di vincere qualcosa di importante o lasciare un segno del proprio passaggio. E così, pur essendoci delle stelle indiscusse, l’Under 20 poggia il suo successo su tanti giovani forti e già, malgrado l’età, con più di una qualche esperienza sui rettangoli verdi della massima serie. Al di là dei vari Perisan, Plizzari, Scalera e Marchizza (che però ha esordito in Europa League contro l’Astra Giurgiu) rispettivamente colonne delle squadre Primavera di Udinese, Milan, Fiorentina e Roma, infatti, troviamo degli altri protagonisti della nazionale con un background ed un chilometraggio in Serie A non trascurabili.

E sì perché in difesa Pezzella e Dimarco (con Palermo ed Empoli) ed a centrocampo Mandragora (Juventus) ed il più utilizzato Barella (Cagliari) rappresentano la meglio gioventù del nostro calcio in grado, a 19 anni, di essere già determinante anche nel palcoscenico più importante d’Italia con 51 presenze globali nella stagione 2016/17 ed un’annata propedeutica alla loro crescita.

Mattia Vitale centrocampista della Nazionale Under 20 scuola Juventus
Mattia Vitale centrocampista della Nazionale Under 20 scuola Juventus

Dalla B delle “Big” alla Serie B

A questi prospetti che hanno avuto una chance nella massima serie si affiancano quelli che, come si suol dire, sono scesi in Cadetteria a “farsi le ossa”. Fra questi, peraltro, molti sono riusciti nell’intento di guadagnare minuti, titolarità ed accrescere le loro qualità raggiungendo rendimenti straordinari. Su tutti, il nuovo Robben Orsolini che, però, a differenza dei nomi presenti in questo stralcio è stato acquistato in un secondo momento dalla Juve per poi esser lasciato in prestito ad Ascoli.

A seguire, invece, ci sono Cassata dalla Juve all’Ascoli (5 assist in 36 gare), Mattia Vitale dalla Juve al Cesena (21 presenze), il difensore centrale Coppolaro dall’Udinese al Latina, l’esterno offensivo Alfredo Bifulco dal Napoli al Carpi (3 reti in 20 apparizioni), lo stopper Romagna dalla Juve al Brescia, l’attaccante Panico dal Genoa al Cesena, il matchwinner contro lo Zambia Luca Vido dal Milan al Cittadella, l’estremo difensore Zaccagno dal Torino alla Pro Vercelli ed il centrocampista di fascia Ghiglione dal Genoa alla Spal. Tutti mediamente impiegati in B (16 gol, 16 assist vincenti in 192 match disputati) e tutti pronti a recitare un ruolo importante nelle prossime stagioni, o, per tornare ad elementi storico-geografici, nella “madrepatria”, o altrove.

La formazione dell'Italia contro lo Zambia
La formazione dell'Italia contro lo Zambia

Juve la più attenta ai prospetti 2.0, a seguire Genoa e Milan

Fra le squadre di Serie A che maggiormente puntano sui giovani e quindi che prestano più calciatori al sodalizio di Evani troviamo, come al solito, la Juventus. Leader d’Italia anche in questo specifico aspetto i bianconeri concedono 5 elementi quali Orsolini, Vitale, Cassata, Romagna e Mandragora. In seconda posizione, a -2, con 3 calciatori, il Milan con Plizzari, Pessina e Vido e, a chiudere il podio, il Genoa con Ghiglione e Panico a quota 2. Napoli e Roma, invece, fanno parte della contesa ma con solo 1 giovane a testa, ovvero, rispettivamente: i predetti Bifulco e Marchizza. Nella lista, pure il Livorno col bomber in prestito all’Ascoli Favilli ed il Torino con l'estremo difensore Zaccagno.

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I talenti migliori: centrocampo di qualità, Orsolini al top

Ruolo per ruolo l’Italia esprime, al netto di alcuni papabili non convocati come Donnarumma, Locatelli, Calabria, Meret, Bastoni e tanti, tantissimi altri, davvero diversi talenti in ogni reparto di gioco. In porta, infatti, l’abbondanza sembra essere una costante con Zaccagno titolare, autore finora di un mondiale stellare, e Plizzari e Perisan alle sue spalle. In difesa, invece, il prospetto che emerge con maggior forza è il capitano Romagna in grado di guidare la retroguardia, sia pure con 6 gol al passivo, con attenzione, forza e personalità indiscusse. Sulla mediana troviamo forse maggior difficoltà ad individuare un solo interprete che spicca su tutti con i vari Mandragora, Barella ma anche Vitale e Pessina a fare la voce grossa in un centrocampo di tanta quantità ma anche di straordinaria qualità.

In attacco, il tridente offensivo di marca azzurra è di quelli che autorizzano a sognare con l’ottimo Panico a fare la spola sulla sinistra ed aiutare anche in fase di non possesso ed il duo FavilliOrsolini (5 reti in due sulle 9 totali) pronto a spaccare in due le difese avversarie, far salire la squadra e creare superiorità numerica. La stella assoluta però, è proprio il numero #7 azzurro col titolo di capocannoniere del torneo, a pari merito con Augustin, Cordova, Sakala e Sargent, a quota 4 reti (contro Sudafrica, Giappone, Francia e Zambia) e, col suo dribbling ubriacante, la sua velocità, il suo mancino e la sua tecnica di base, il ruolo di leader e trascinatore indiscusso della squadra.

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