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Juve in Coppa Italia, occasione per Pjaca: 5 cose da sapere sul croato

Nella sfida con l’Atalanta rientra il giovane croato dopo l’infortunio di inizio ottobre e potrebbe essere il vero acquisto per la squadra campione d’Italia. Allegri: “Troverà spazio. Ha potenzialità”.
A cura di Vito Lamorte
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Tutto pronto per il rientro in campo di Marko Pjaca. Dopo tre mesi di assenza il giovane calciatore della Juventus tornerà in campo nella sfida di Coppa Italia contro l'Atalanta. Il jolly offensivo della Croazia è stato fermo per una frattura al perone e non è riuscito a prendersi lo spazio necessario per dimostrare le sue qualità. Il ritorno in campo di Pjaca può rappresentare il vero acquisto della Vecchia Signora per questo 2017.

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Sull'infortunio del giovane di Zagabria ci sono state diverse tensioni e polemiche tra la Federazione croata e la Juventus e la sua prima convocazione dopo l'incidente è arrivata contro la Roma dello scorso 17 dicembre: non era una situazione così semplice come volevano far trasparire all'inizio. Massimiliano Allegri ha annunciato che utilizzerà Pjaca allo Stadium contro l'Atalanta ma il croato non avrà fin da subito il ritmo partita:

"Avrà spazio, non ha i 90 minuti nelle gambe, è l'inizio della crescita di un giocatore che ci darà una mano. Può giocare da esterno o nei due trequartisti sotto la porta, è un giocatore forte. È arrivato dall'Europeo e dalle qualificazioni di Champions con la Dinamo Zagabria, la frattura da un lato è stata negativa dall'altro positiva perché gli ha dato il tempo per recuperare. Fisicamente sta bene, sarà un ottimo acquisto per gennaio, ha delle potenzialità straordinarie".

Dalla Dinamo alla Juve

Ha iniziato a giocare nella squadra del suo quartiere, lo NK Zet, anche se in verità già da prima il suo talento era stato notato da alcuni osservatori della Dinamo Zagabria, che lo avevano tesserato quando aveva appena nove anni. Nel 2009 il passaggio a NK Zet e nel 2011 quello alla Lokomotiv Zagabria, per la sua prima volta da professionsita. Nel 2014 il ritorno alla Dinamo prima del passaggio alla Juventus nell'estate 2016, dopo il preliminare di Champions League.

Dinho e Ibra, i due idoli

Il suo idolo di infanzia è Ronaldinho. Oltre al brasiliano, Pjaca ha sempre apprezzato Zlatan Ibrahimovic per la capacità di vincere ovunque sia andato. Così come lo svedese, anche Pjaca è arrivato alla Juventus come terza tappa della sua carriera da professionista.

Joksovic: "Non piangeva mai"

Prima di Dinamo Zagabria-Juventus, Zoran Joksovic, primo tecnico delle giovanili che l’ha allenato per due anni (stagione 2006-07 e 2007-08), ha parlato a La Gazzetta dello Sport di Marko: "Era capitano, miglior giocatore e capocannoniere, ma in generale un bimbo modello: ascoltava, capiva, non rispondeva all’autorità e questo l’ha imparato in famiglia". Sempre Joksovic ha sottolineato un aspetto del carattere del suo ex calciatore: "La cosa che mi ha colpito di Marko da piccolo è che non piangeva mai. Nemmeno quando le cose andavano male".

Nazionale, giovanili e Euro '16

Dopo aver fatto parte di tutte le rappresentative nazionali giovanili (dall’Under 17 all’Under 21), esordisce nella nazionale maggiore il 4 settembre 2014, durante un’amichevole tra Croazia e Cipro, subentrando a Mateo Kovacic. Pjaca è stato convocato per l’Europeo in Francia dal commissario tecnico Ante Cacic e ha dimostrato uno straordinario talento giocando una partita fanstastica contro la Spagna e confermandosi contro il Portogallo, quando ha messo parecchio in difficoltà i difensori lusitani con una serie di dribbling e accelerazioni palla al piede impressionanti.

Le caratteristiche tecniche

Nato come centrocampista centrale, Marko Pjaca viene spostato sulla fascia, per la sua rapidità e la spiccata vena offensiva, diventando un’ala dal grande bagaglio tecnico, molto abile negli spazi stretti e forte nell’uno contro uno. Destro naturale, dispone comunque di un buon mancino e può giocare tranquillamente sia sulla fascia destra sia su quella sinistra, dove spesso parte molto largo per poi accentrarsi ed andare al tiro. Il croato potrebbe diventare il dodicesimo uomo della squadra bianconera, ovvero quel giocatore in grado di entrare a partita in corso ed essere determinante, creando superiorità numerica nella trequarti offensiva.

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