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Juve: il quinto scudetto è da record, i conti no

L’eliminazione in Champions e gli investimenti sul mercato estivo, insieme al mutuo per lo JStadium, pesano molto e il prossimo esercizio si chiuderà in passivo. Ma a limitare i danni ci ha pensato Allegri, capace di valorizzare i giovani e di ottenere il massimo dalla vecchia guardia. Agnelli: “Tutti pronti a celebrare il nostro funerale. Invece abbiamo scritto la storia! Gruppo infinito…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Sul campo il quinto scudetto rappresenta un record importante in casa bianconera. Con il tricolore 2015/2016 la Juventus si è eguagliata (per il lustro 1930/1935) e ha dato una spallata all'Inter del post Calciopoli targata Mancini-Mourinho, anch'essa vincente per 5 anni di seguito ma con un tricolore dato d'ufficio da parte della Federcalcio. Sul campo tutto bene, anzi benissimo con i nuovi innesti che si sono rivelati decisivi e vincenti, così come la vecchia guarda ha dato segnale di continuità senza sentire l'usura del tempo. Il piccolo grande neo in questa festa assoluta è rappresentato dai conti: il bilancio a fine esercizio potrebbe tornare in rosso dopo che la scorsa stagione si era festeggiato anche il ritorno all'attivo dopo sei esercizi trascorsi sott'acqua. Complici di queste perdite, l'eliminazione agli ottavi di Champions League ad opera del Bayern Monaco e una campagna acquisti estiva dove si è investito moltissimo in ottica futura.

20 milioni in meno per la Champions

L'uscita dalla Champions ha fatto perdere alla Juventus circa 20 milioni di euro rispetto alla scorsa stagione quando si arrivò fino alla finale di Berlino: 84 contro i 103 dell'anno passato, che hanno inciso sui bilanci attuali. Anche se la prima parte della gestione fa registrare ancora numeri all'attivo, a chiusura dei conti si rischia il rosso. Perché non soltanto l'eliminazione europea non ha permesso ulteriori introiti, ma anche l'ultimo mercato estivo ha portato ad un indebitamento delle casse bianconere.

Il peso dello JStadium e del mercato

In estate la Juventus ha ceduto diversi giocatori ma ne ha acquistati altri aumentando le spese di gestione della rosa che ha inciso sui bilanci e che potrebbe essere determinante nel segnare con un segno negativo il prossimo bilancio. Anche lo JStadium pesa sulle spalle della Vecchia Signora per un mutuo che verrà estinto negli anni ma che di stagione in stagione porta via risorse. Certamente, se si continuasse a vincere e si operasse in estate a qualche colpo grosso (leggasi la cessione plurimilionaria di Pogba) tutto potrebbe ritornare a posto, ma non è così scontato.

L'aiuto dell'aziendalista Allegri

A  fine dicembre 2015 sono in aumento anche i debiti finanziari complessivi della società della famiglia Agnelli: che sono passati da 195,9 a 224,5 milioni. Ad aiutare però la Vecchia Signora ci ha pensato anche mister Allegri, un tecnico tradizionalmente aziendalista che ha permesso ai bianconeri di non esporsi ulteriormente sul mercato. Anzi. Il tecnico toscano ha saputo valorizzare ancor più la propria rosa messa a disposizione da Marotta e Paratici. La Vecchia Guardia ha dato il 110 per cento, Pogba vale ancor più di inizio anno, i vari Padoin, Sturaro, Zaza si possono fregiare del titolo di campioni e in caso di cessione hanno valori aggiunti per i rispettivi cartellini. Dybala rappresenta un investimento già rientrato mentre con Rugani, Alex Sandro e Lemina i sono poste le basi per un ricambio indolore e a costi ribassati.

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