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Juve, Dybala: “Mancate strette di mano al mister? Mai più, ho imparato la lezione”

L’episodio che fece gridare allo scandalo risale alla vittoria esterna per 2-0 della Juventus contro il Sassuolo. A 13 minuti dalla fine, l’argentino venne sostituito con Cuadrado e negò la stretta di mano al tecnico scatenando le polemiche. Una scena che non si ripeterà mai più.
A cura di Alessio Pediglieri
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In una Juventus che si appresta a galoppare verso il sesto scudetto consecutivo non c'è spazio per le imperfezioni e le sbavature. Soprattutto caratteriali. I ‘soldatini' bianconeri, come li aveva definiti tempo fa un Cassano tutt'altro che scherzoso, devono essere tali dentro, fuori e a bordo campo. Nessuna eccezione anche tra chi, tra i ‘soldatini' vi sia qualcuno che abbia i gradi (per gloria o coraggio) superiori a quelli dei compagni, come Paulo Dybala, giovane stella ascendente del firmamento bianconero. E a ribadirlo è lo stesso giocatore argentino che ritorna su un episodio che aveva fatto fortemente discutere e che non si ripeterà mai più: la mancata stretta di mano con il mister Allegri al momento della sostituzione.

Mea culpa pubblica – "Non accadrà mai più la mancata stretta di mano con il mister. Ho imparato la lezione". A parlare è Paulo Dybala intercettato da Premium Sport, con l'argentino che ritorna proprio sull'argomento caldo di qualche settimana fa a cornice della partita di campionato contro il Sassuolo. Un atto che aveva scatenato polemiche e illazioni su presunte frizioni tra il giovane argentino e la dirigenza bianconera per il rinnovo del contratto. E poi, il fastidio con il tecnico per venire sostituito o entrare a gara in corsa. Tutte stupidaggini, subito smorzate e oggi sepolte dalle dichiarazioni della Joya.

L'accaduto a Sassuolo – L'episodio era accaduto lo scorso a Sassuolo nella vittoriosa trasferta al Mapei Stadium per 2-0. L'attaccante argentino era stato sostituito da Allegri con Pjaca a 13 minuti dalla fine del match vinto per 2-0 col Sassuolo, e non l'aveva presa esattamente benissimo con qualche borbotto durante il tragitto dal campo alla panchina dove non aveva degnato di uno sguardo l'allenatore, che pure aveva allungato la mano. Poi, le reprimenda del gruppo negli spogliatoi, i toni smorzati da parte di Allegri e infine l'ammissione di colpa e le scuse dell'argentino.

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