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Juve cosa succede? Le cinque ragioni del crollo di Marassi

Tanti assenti, molti giocatori fuori forma e nessuno in grado di prendere in mano la squadra. Per Allegri è andato in scena un pomeriggio infernale dove si sono palesati tutti i limiti di una squadra che fino ad oggi ha nascosto la mancanza di gioco grazie alle soluzioni personali dei propri campioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Allegri lo aveva detto: ci sono quattro partite fondamentali per poter pensare di vicnere lo scudetto, sette punti di vantaggio non sono nulla ora, cerchiamo di arrivare a Natale con il massimo vantaggio possibile. Ed infatti Genova è stata fatale ai bianconeri che sono corllati in mezz'ora sotto i colpi del Grifone. Un ko che sta facendo parlare molto delle reali qualità di una Juventus che non ha mai giocato bene in questa stagione. Brava a nasconderlo dietro ai risultati che, però, potrebbero rivelarsi una foglia di fico.

La sensazione è che a Genova si siano palesate tutte le problematiche di una squadra che è stata brava – e fortunata – a nasconderle fino ad oggi. Allegri ha in mano una corazzata che però ha tanti punti arrugginiti, con il rischio di affondare da un momento all'altro. Se è vero che sia in Europa che in Italia sta dettando legge, è anche realistico ammettere che il bel gioco non è mai stato figlio di questa Juventus 6.0, quella, cioè, che dovrebbe vincere l'ennesimo scudetto consecutivo.

Tanti, troppi infortuni

Ad aver caratterizzato questa prima parte di stagione bianconera sono stati gli infortuni. Tanti, ma soprattutto disseminati lungo l'arco dei primi tre mesi di campionato. Una dose di sfortuna è giusto sottolinearla perché Allegri quasi mai ha potuto contare su una formazione titolare e in perfette condizioni fisiche. A turno sono stati fermi in infermeria Higuain, Dybala, Chiellini, Barzagli, Marchisio. Una serie di giocatori fondamentali per dare continuità di rendimento e garantire qualità e sicurezza anche ai più giovani e agli ultimi arrivati.

Il Pipita che non c'è

Tra i tanti flop di inizio stagione c'è da sottolineare soprattutto il rendimento altalenante di Gonzalo Higuain. Non solo per quanto sia stato pagato. Anche per quello, ma soprattutto perché la luce dell'argentino si è spenta. Tante le critiche – e le ironie – sul suo peso forma. Alcune però sono veritiere tanto che il Pipita non sembra essere così esplosivo come ai tempi di Napoli. E' vero, i gol fin qui li ha fatti ma non sono stati determinanti e pesanti come in azzurro. Soprattutto in Europa dove la Juventus si è dovuta aggrappare ad altri giocatori, pagando dazio poi in campionato.

Una difesa indifesa

Non c'è più lo zoccolo duro che negli anni scorsi garantiva sicureze anche quando sembrava non ce ne fossero. La difesa fa acqua. Buffon è stato strepitoso contro il Genoa ma ha subito comunque tre gol. Qualcosa non va e si vede in un reparto che non può più contare nei suoi uomini storici. Chiellini, Bonucci, Barzagli: tutti e tre soffrono di problemi fisici. Ci si poteva aspettare di un calo, dopo anni di onorata militanza bianconera ma non tutti insieme. E questo costituisce un problema serio perchè anche se ci sono rincalzi importanti, Rugani e Benatia in primis, non sono sufficienti a creare lo stesso filtro necessario per evitare ‘imbarcate' come quella di Genova.

Tolto Pogba, il vuoto in mediana

Qualche giorno fa Galeone – che conosce benissimo Allegri, sin dai tempi in cui l'attuale tecnico bianconero giocava nel centrocampo del Pescara – disse che il problema principale era a centrocampo. Ed è vero: il tecnico non pensava che Pogba partisse subito, aveva sperato in un altro anno  in cui poter lavorare su eventuali sostituti. In estate non è arrivato nessuno a sostituire il francese e il solo Pjanic si è rivelato insufficiente, bisognoso di inserirsi in un contesto differente con più tempo a disposizione. L'assenza forzata di Marchisio ha fatto il resto, diminuendo la qualità in mediana dove negli anni passati, con Pirlo, Vidal e lo stesso Pogba, la Juventus sapeva fare la differenza.

Il mancato supporto degli acquisti

L'ultimo mercato ha portato nomi nuovi: Pjanic, Higuain, Benatia, Pjaca. Eppure tutti hanno a loro modo deluso le aspettative. C'era la difficoltà oggettiva di trovare giocatori già pronti all'uso, sia nazionale che – soprattutto – internazionale. In difesa l'ex Bayern e Roma ha in parte deluso, tra problemi fisici e rendimenti non costanti. A centrocampo l'ex Roma ha fatto vedere a sprazzi buone cose ma anche complici alcune scelte di Allegri ha faticato a rendere al meglio. Anche il giovane Pjaca non ha potuto partecipare alla causa bianconera, complici gli infortuni. Così come Higuain, sempre border line, tra una forma fisica discutibile e una capacità offensiva che sembra essere rimasta imballata rispetto ai tempi di Napoli.

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