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Juve: ai punti Allegri come Conte, ma la squadra non ha la stessa cattiveria

Il confronto tra la stagione in corso e la precedente non penalizza il neo tecnico bianconero dopo la sconfitta rocambolesca contro il Genoa.
A cura di Marco Beltrami
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Campanello d’allarme in casa Juventus dopo la rocambolesca sconfitta in casa del Genoa. Il gol di Antonini negli ultimi secondi di gioco, ha consentito alla Roma l’aggancio in vetta alla classifica, sollevando inevitabili dubbi sulla squadra di Allegri nell’ormai classico confronto con il suo predecessore Conte. In particolare stride e non poco il confronto con Genoa-Juventus della scorsa stagione quando, nel finale di campionato, i bianconeri seppur soffrendo dopo un rigore parato da Buffon a Calaiò, strapparono 3 punti preziosi grazie ad un gioiello su punizione di Pirlo. Una partita molto diversa da quella di ieri in cui la Juve ha per lunghi tratti dominato sfiorando il gol in più di un’occasione, trovando sulla sua strada un monumentale Perin, e subendo il gol beffa in extremis a causa di una dormita colossale della difesa.

Juventus più sciupona in avanti, ma con meno gol subiti

Ed è proprio questo che preoccupa i tifosi bianconeri abituati ad un atteggiamento spesso e volentieri irreprensibile della squadra in fase difensiva. Quando non si riesce a vincere, l’importante è non perdere sembrava il mantra della gestione Conte. E invece a Marassi è arrivato un ko che se ha preoccupato e non poco i tifosi dopo quelli contro Atletico Madrid e Olympiacos, ha fatto infuriare Allegri che ha strigliato i suoi nello spogliatoio. Colpa della difesa? O di un attacco che forse si è dimostrato troppo Tevez-dipendente? Quando non segna l’Apache iniziano i guai per la Juve che sta aspettando il miglior Llorente e con un Morata che ha sempre ben figurato nei pochi minuti concessigli dal mister. I numeri e i confronti rispetto alla scorsa stagione parlano chiaro: 18 gol fatti contro i 22 del 2013/2014, ma solo 6 reti subite rispetto ai 15 dell’ultima annata di Conte.

Allegri come Conte, ma manca la cattiveria

Dopo una partenza super dunque la Juventus sta vivendo un momento di, forse fisiologico, appannamento. La formazione campione d’Italia dovrà necessariamente migliorare dal punto di vista del cinismo e dell’attenzione ai dettagli perché finora almeno dal punto di vista delle prestazioni non è andata mai in sofferenza al cospetto degli avversari fatta eccezioni per uno spezzone della gara contro Atletico Madrid e Roma. Il rendimento infatti è perfettamente identico a quello della scorsa stagione con 22 punti in 9 giornate. Quello che cambia però è la posizione dei bianconeri che nella Serie A 2013/2014 erano distanti ben 5 punti da una Roma capolista e schiacciasassi. Crisi reale o presunta? L’unica certezza è che i bianconeri sembrano aver perso in parte quella cattiveria che contraddistingueva la precedente gestione. Nulla di irreparabile dunque, ma guai a commettere altri passi falsi

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