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Joao Mario: “Non mi sono pentito di aver scelto l’Inter”

Il portoghese, attualmente una riserva all’Inter, sa di dover migliorare per primeggiare in Italia: “La Serie A è un campionato molto duro e molto tattico, devo allenarmi di più sull’aspetto fisico”.
A cura di Alessio Morra
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Il portoghese Joao Mario è stato uno dei grandi colpi estivi dell’Inter, che ha scelto questo campione d’Europa per rinforzare la sua squadra e soprattutto il centrocampo. Ma in questo momento il ventiquattrenne centrocampista all’Inter è una riserva. Perché Pioli gli preferisce Kondogbia, Banega e Gagliardini. Nonostante ciò Joao Mario dice di non essersi affatto pentito della scelta fatta mesi fa:

Non sono pentito della scelta di andare all’Inter. Ho preso una decisione cosciente. Sono molto soddisfatto del lavoro che ho fatto anche se certamente sento un po’ di nostalgia per lo Sporting Lisbona. Sono orgoglioso di quello che ho fatto allo Sporting, ma non è il caso di parlarne. Le nostre strade si sono divise.

Dal ritiro del Portogallo il centrocampista ha parlato in modo specifico della Serie A, che per Joao Mario è un campionato molto fisico e soprattutto molto tattico; e su questi due fattori l’ex Sporting sa di dover migliorare parecchio:

Devo migliorare a livello fisico perché in Serie A ci sono molti duelli, è un campionato più duro di quello portoghese. La Serie A è un campionato dove il livello tattico è molto forte. Ma è anche un campionato molto aggressivo, ci sono molti scontri e duelli, ed è su questo che devo migliorare.

Sabato prossimo il Portogallo, che ha iniziato con una sconfitta (contro la Svizzera) le Qualificazioni al Mondiale di Russia, disputerà un match molto importante contro l’Ungheria, che CR7 e compagni hanno già sfidato in Francia a Euro 2016. Joao Mario rispetta molto la squadra magiara, ma sa che l’esito dell’incontro dipende soprattutto da lui e dai suoi compagni di squadra, che sono favoriti e soprattutto non possono sbagliare: “L’Ungheria è una squadra organizzata, difende bene, è brava nel contrattacco. È come una finale, dipende solo da noi.”

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