Figc: Tavecchio in soccorso del Flaminio, ma occorrono 25 milioni di euro

In attesa di poter applaudire un'Italia convincente, Carlo Tavecchio pensa al futuro e alla sua possibile rinomina a capo del calcio italiano. Una delle idee suggestive che il numero uno della Figc potrebbe inserire nel suo nuovo programma di lavoro, sarebbe quella della riqualificazione dello stadio Flaminio di Roma. Secondo Tavecchio, il fatiscente impianto capitolino sarebbe perfetto per ospitare la Nazionale, farci giocare le rappresentative minori e traslocare in quella zona la sede e gli uffici della Federazione.

Un progetto innovativo, che trasformerebbe il vecchio stadio romano in una struttura moderna con tanto di posti premium, aree ospitalità e palchetti: "Non vogliamo abbandonare l'attuale centro sportivo – ha dichiarato il presidente – Una delle possibilità potrebbe essere il Flaminio, ma solo per quanto riguarda la federazione. La Nazionale gioca a Firenze, a Coverciano, che è l'ideale. Vogliamo solo raggruppare una federazione che ora si trova in tanti punti sparsi".

I costi della ristrutturazione: 25 milioni

Il Flaminio, abbandonato nel 2014 dopo le polemiche tra Campidoglio e Coni, rimane un pezzo di storia dello sport italiano e avrebbe bisogno davvero di un "restyling" urgente. La situazione attuale pare drammatica: l'erba si è impossessata dell'impianto e l'acqua ha messo a serio rischio le fondamenta di cemento armato. "Il Flaminio è a rischio crollo", hanno fatto sapere dal Comune di Roma: "E' in una situazione fatiscente – ha continuato Tavecchio – Noi siamo disponibili a qualsiasi tipo di ragionamento".

Una ristrutturazione che, dopo le prime stime, richiederebbe uno sforzo economico di poco più di 15 milioni di euro: cifra che diventerebbe ancor più alta (25 mln) per risistemare lo stadio in modo che possa ospitare partite ufficiali.