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Europeo 2016 in Francia

Italia, quante spine: in 10 a rischio squalifica, Insigne merita più spazio

La gara contro l’Irlanda lascia amarezza e solleva dubbi sulle scelte di Conte. Bernardeschi flop, l’attaccante del Napoli ‘sacrificato’, Thiago Motta non convince.
A cura di Jvan Sica
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Le note stonate della serata contro l'Irlanda? Tante, a cominciare dalla qualità del (non) gioco espresso fino al cosiddetto ‘pericolo giallo'. L'ultima sfida della fase a gironi lascia strascichi d'amarezza e soprattutto l'allarme per l'alto numero di calciatori diffidati, a cominciare dal reparto arretrato che vede la ‘colonna' juventina tutta gravata da cartellini (Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini). A rischio squalifica sono anche De Rossi, Eder, Thiago Motta, Sirigu, Zaza e Insigne. Un'altra ammonizione contro la Spagna e la squalifica sarebbe automatica, gravando sulle scelte del ct in caso di vittoria e passaggio ai quarti. Per superare il turno, però, ci sarà bisogno di un'Italia molto diversa da quella vista all'opera a Lilla e messa in palese difficoltà dalle mosse adottate dal tecnico irlandese. Mosse che hanno messo a nudo le pecche di una Nazionale in bilico su un equilibrio precario.

I calciatori dell'Italia in campo prima di un match
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Bernardeschi in difficoltà

Le scelte di O’Neill mandano in crisi gli azzurri: per affrontare e mettere in difficoltà Bernardeschi ha schierato finalmente McClean, così da tenere basso e sfiancare l’esterno della Fiorentina non assistito adeguatamente da Sturaro. Anche l'impatto di Darmian sulla gara è stato deludente.

Thiago Motta in trappola

Per aggredire Thiago Motta ik ct dell'Irlanda  ha accentrato Hendrick e chiesto a Brady di lavorare in un doppio ruolo di esterno e di primo uomo-pressing della squadra in fase di non possesso. Per tenere la dinamicità di Zaza e Immobile non ha schierato il capitano O’Shea, preferendogli Keogh.

Turnover e modulo inadeguato agli interpreti

Com'è apparsa l'Italia? Scollegata e mai padrona del gioco in nessun momento della partita. Conte doveva cambiare tanti uomini e lo ha fatto ma non s'è rivelato proficuo inserire le riserve sul modulo scelto ormai per giocare questo Europeo, il 3-5-2. Troppo diverse le caratteristiche e i meccanismi di difesa e attacco che fanno esaltare calciatori come Bernardeschi rispetto a Candreva, Immobile rispetto a Eder, Florenzi al posto di Giaccherini. Cambiare modulo sarebbe stato positivo non solo per far giocare meglio i calciatori contro l’Irlanda, ma anche per avere delle opzioni possibili già testate in partita per i prossimi incontri.

Attaccati al centro

Per disinnescare il 3-5-2 italiano l’Irlanda si è comportata da Irlanda: ha accantonato l’anima latina vista nelle due partite precedenti (“Wessi” Hoolahan e Whelan, il primo fantasioso e frizzante in possesso palla e il secondo regista compassato ma utile in un fraseggio cadenzato, sono stati messi da parte nella formazione titolare) e ha giocato soprattutto attaccandoci al centro, cercando di sfondare dove Bonucci (con la spada di Damocle di una ammonizione salta-Spagna) è stato meno irruente e preciso rispetto alle prime due partite.

Con le ali tarpate

‘Mezzeali' statiche e che spesso hanno corso a vuoto. Sia Florenzi sia Sturaro, a cui bisogna aggiungere quasi tutti i nuovi calciatori messi in campo da Conte, hanno giocato per un’ora cercando la semplice applicazione dei movimenti di difesa voluti dal ct tralasciando quasi del tutto il resto. Sugli esterni, poi, gli Azzurri hanno sofferto il dinamismo avversario e sono rimasti spesso schiacciati all'indietro passando dal 3-5-2 a un 5-3-2 forzato.

Insigne da valorizzare

Insigne ha fatto una bellissima azione e ha timbrato con forza il cartellino. Peccato abbia centrato il palo, la sua azione avrebbe meritato sorte migliore. Peccato che Conte lo abbia lasciato in panchina, considerato che è dal suo ingresso che la manovra azzurra ha preso vivacità. Ma in un 3-5-2 puro, uno come Lorenzo non ci sta proprio. Lunedì c’è la Spagna e dovremmo affrontarla con altri uomini e altra energia.

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