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Le discutibili scelte di Conte per l’Europeo

Il c.t. lo scorso settembre disse che chi non aveva il posto fisso non avrebbe partecipato all’Europeo, ma in Francia porta Sturaro, che non gioca un match intero da febbraio, ed esclude Jorginho, uno dei migliori del Napoli di Sarri. A Euro 2016 anche Thiago Motta, che avrà la maglia numero 10, e Immobile, in campo per appena 87 minuti negli ultimi due mesi.
A cura di Alessio Morra
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Il momento delle convocazioni per un Mondiale o un Europeo scatena sempre infinite discussioni. I partiti e le fazioni sono tantissime e chiunque praticamente contesta l’operato del commissario tecnico. Rispetto ai bei tempi quelli in cui c’era il dualismo tra Rivera e Mazzola o tra Baggio e Del Piero siamo lontani anni luce. Nel 2004 addirittura il Trap decise di lasciar fuori proprio Roberto Baggio, anche perché in attacco era messo benissimo. Mentre oggi abbiamo il numero 10 sulle spalle di Thiago Motta, un calciatore a dir poco discusso, poco amato dai tifosi, ma molto da tantissimi allenatori.

Attacco leggero – Venendo all’attualità il passato sembra ancora più lontano se si pensa che il nostro attacco è formato da cinque buonissimi giocatori (Eder, Pellé, Zaza, Insigne e Immobile) che tutti assieme hanno realizzato in campionato meno di sessanta gol. Cristiano Ronaldo, possibilie avversario negli ottavi, e Ibrahimovic, che sfideremo nel girone, ne hanno realizzati 51 a testa, coppe comprese. Mentre Deschamps si è preso il lusso di escludere Gameiro, autore di 29 reti tra campionato e coppe con il Siviglia. Del Bosque invece ha liquidato l’ottimo Saul dell’Atletico Madrid, Mata e pure Diego Costa, che con la maglia azzurra avrebbero avuto il posto fisso in nazionale.

Punti forti – La nazionale azzurra comunque, nonostante ciò, viene molto sottovaluta. Perché in porta c’è il numero uno più forte, Buffon, la difesa è collaudatissima, con il trio juventino, mentre il centrocampo, privo di Marchisio e Verratti, ha qualità con Candreva, El Shaarawy e Bernardeschi, oltre al jolly Florenzi e al tuttofare Giaccherini.

Sturaro c’è – Però sorprendono e non poco le chiamate di Thiago Motta e soprattutto di Sturaro. Conte a settembre prima del rush delle qualificazioni disse chiaramente che chi non avrebbe avuto il posto fisso con i propri club non sarebbe stato chiamato. Idea condivisibile. E Sturaro, che davanti a sé ha dei campionissimi, ha disputato in Serie A 19 partite, ha giocato poco più di mille minuti (praticamente un terzo del minutaggio possibile) e l’ultima partita intera l’ha disputata a Bologna (in quel famoso 0-0 che stoppò la serie infinita di vittorie juventine) a febbraio.

Solo 19 partite in Serie A quest'anno per Sturaro.
Solo 19 partite in Serie A quest'anno per Sturaro.

Jorginho e Jack a casa – E per questo sorprende l’esclusione di Jorginho, che con Sarri è rinato e che ha numeri stagionali eccezionali. Con l’italo-brasiliano è stato escluso anche Jack Bonaventura. Uno dei pochi calciatori del Milan a salvarsi in questa deludente stagione. Anche se va detto che Conte non ha mai creduto in lui. L’esterno classe 1989 in nazionale non ha mai giocato nemmeno un minuto.

Immobile si, Pavoletti no – Eliminando due centrali difensivi, fuori sia Rugani sia Astori (seconda bocciatura in extremis consecutiva per lui), Conte ha risolto i suoi dubbi in attacco ed ha così deciso di convocare i cinque attaccanti che aveva già chiamato per il ritiro di Coverciano. Eder e Pellé dovrebbero essere i titolari, Zaza e Insigne le prime alternative. Immobile sembra un po’ indietro. Considerando anche lo scarso minutaggio negli ultimi due mesi il bomber del Torino poteva forse essere sostituito dal genoano Pavoletti, autore di un gran finale di stagione.

L'annata di Immobile.
L'annata di Immobile.
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