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Italia-Germania, Buffon avvisa Neuer: “Tu il più forte, ma io so bene quanto valgo”

Il numero uno azzurro sta vivendo le medesime sensazioni del 2012: “Allora come ora partiamo sfavoriti, sarà battaglia ma arriveremo preparati”. E sul cammino di un’Italia che nessuno si aspettava: “Stiamo facendo bene, abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Quando la Germania incontra l'Italia spesso e volentieri sono dolori. Per i tedeschi. Una ‘tradizione' che gli Azzurri non vogliono rovinare proprio adesso con l'occasione di arrivare in semifinale contro ogni pronostico, ed avversario. Fuori il Belgio alla prima, via la Svezia alla seconda, battuta anche la Spagna. Adesso tocca alla Germania, poi chissà, alla Francia. Intanto la vigilia contro i campioni del mondo è di quelle da vivere con la massima concentrazione e la voglia di fare bene. Come con le altre avversarie  il gap è evidente ma a colmarlo ci pensa la grinta del ct Conte e la consapevolezza della Vecchia Guardia che in certi appuntamenti non conta chi è più bravo, conta chi vince.

Lo sa bene Gigi Buffon che era tra i pali nel 2006 nella semifinale mondiale che cxi ha proiettati verso Berlino a sfidare (e vincere) la Francia si Zidane. E c'era anche nel 2012 quando a regolare i tedeschi ci pensò l'allora SuperMario con gli Azzurri che arrivarono fino alla finale poi umiliante contro le Furie Rosse. Adesso l'Italia ci riprova e Buffon è pronto a sfidare una Nazionale tra le più forti e più giovani in circolazione. Senza alcun timore reverenziale.

Il numero uno azzurro si troverà di fronte Manuel Neuer, anche lui tra i migliori portieri al mondo. Ma Gigi fa il signore, china il capo e lascia passare il più giovane: "Ho detto che è più forte di me perché non si possono fare paragoni. Io ho oramai 38 anni lui ha ancora tanto da giocare. E' forte, bravo, ma io so perfettamente chi sono e quanto valgo".

Terza sfida alla Germania, terza vigilia da affrontare. Per Buffon ci sono più analogie con la semifinale europea del 2012 che con il confronto Mondiale: "La vigilia del 2006 fu accompagnata da maggior ansia, per ovvi motivi: giocavamo contro i padroni di casa una semifinale di un Mondiale e volevano riscattare i nostri emigrati. Quella del 2012, invece, è molto simile a quella odierna: ora come allora partiamo sfavoriti e magari il gap è aumentato nel frattempo. Ma stiamo trovando pian piano certezze, e vogliamo continuare così".

Infine, un occhio a quest'Italia che nessuno si aspettava valesse tanto: "Fino ad oggi siamo stati bravi, domani proveremo a esserlo ancor di più. Non c'è altra strada se non provare a migliorarci ancora, per provare ad andare avanti e sognare ancora. Contro la Germania sarà dura dal punto di vista fisico che mentale ma lo sappiamo: e arriveremo preparati"

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