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Italia, Conte: “Verratti con Pirlo? Perché no…”

Il CT non svela la formazione contro Malta ma sottolinea la possibilità di poter giocare sia con il ‘Professore’ che con il centrocampista del Psg. E su Balotelli non chiude alcuna porta: “Dipenderà esclusivamente da lui”
A cura di Alessio Pediglieri
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Vigilia tranquilla a Casa Italia visto che il match contro Malta non preoccupa nessuno. Il divario tecnico è enorme e non c'è nemmeno il minimo pensiero di poter sbagliare. Non è supponenza ma conoscenza delle proprie capacità e riconoscimento delle qualità dei giocatori a disposizione. Ciò che tiene maggiormente in ansia Antonio Conte sono invece le condizioni di alcuni giocatori come Giovinco, rispedito a casa. Per il resto, la classica pretattica di rito dove non svela la formazione titolare ma si danno molti indizi su cui poter riflettere. Come la presenza contemporanea in campo di Pirlo e Verratti: compatibili e complementari per il CT e non per forza due doppioni tra cui dover scegliere.

Nessun indizio sulla formazione titolare, per Antonio Conte le idee sono chiare ma non le svela alla stampa: "Abbiamo lavorato molto dal punto di vista tattico, fino a domani mattina mi porterò un paio di dubbi in difesa, a centrocampo e in attacco. Sappiamo che l'Italia deve vincere. Si fanno tanti discorsi sulla situazione del calcio italiano, poi ogni mancata vittoria è un fallimento. Domani sono tre punti importanti per una qualificazione che ancora non ha raggiunto nessuno, noi però non dobbiamo cercare scuse sulla condizione o altro. Bisogna vincere per avvicinarci all'obiettivo. Malta ha fatto grandi progressi anche grazie a un tecnico italiano come Ghedin, si difendono molto bassi con almeno otto uomini dietro la linea della palla".

I nomi però arrivano, soprattutto quello dell'americano Pirlo che nonostante l'addio alla A, resta un punto di riferimento e il suo naturale futuro sostituto, Verratti astro nascente del centrocampo dell'Italia: "Finchè avrà questa voglia verrà sempre in Nazionale. Lui con Verratti? Chi l'ha detto… Io penso che il vero ruolo di Marco sia quello di interno. Nasce trequartista e nel Pescara giocava davanti la difesa, dove secondo me forse è limitato. Ha la capacità di inserirsi e di dettare l'ultimo passaggio".

E su chi non c'è, Conte chiarisce le sue scelte ritornando su un punto per lui imprescindibile: chi è convocato non per forza deve pensare di essere titolare o insostituibile e chi non c'è ora potrebbe tornare utile in futuro. Come Immobile, Zaza. O Balotelli "Immobile e Zaza hanno fatto parte e fanno parte della Nazionale, mi auguro che in futuro trovino lo spazio che fin qui non hanno trovato. Queste convocazioni sono figlie della scorsa stagione ma per essere chiamati non è necessario essere titolari, è chiaro però che se non si gioca mai diventa un problema. Di Balotelli non parlo, non lo so se tornerà in Azzurro, dipende tutto da lui". 

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