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Isla: “Non merito di giocare nella Juventus”

Dopo la buona stagione in prestito al Marsiglia, l’esterno cileno analizza con sincerità i motivi del suo flop in bianconero.
A cura di Marco Beltrami
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La grande onestà di Mauricio Isla. L’esterno cileno ha parlato in maniera molto sincera della fase recente della sua carriera, e in particolare del mancato exploit alla Juventus. Il duttile calciatore è arrivato alla Vecchia Signora nel 2012 tra grandi aspettative. L’ex Udinese però in due stagioni non è riuscito a lasciare il segno collezionando solo 29 presenze in una Juve tornata a dominare in Italia. La società di corso Galileo Ferraris ha dunque deciso nel 2014 di girarlo in prestito al QPR, e poi l’estate successiva di spedirlo nuovamente a titolo temporaneo al Marsiglia.

Il cursore destro reduce da una buona stagione all’Olympique è tornato a parlare della sua avventura alla Juventus, e con grande sincerità ha dichiarato ai microfoni di LUN: “Ho sempre detto che la Juventus mi ha comprato quando ero infortunato al ginocchio. Sono felice di essere stato con Buffon, Pirlo, Vidal, Tevez. Ma se non sei a livello di un club del genere devi lasciare. Onestamente, non ero in grado di giocare alla Juventus, parliamo una delle prime dieci squadre del mondo”.

Il rendimento di Isla (foto Transfertmarkt)
Il rendimento di Isla (foto Transfertmarkt)

Parole che fanno onore Isla che avrebbe anche potuto, scaricare colpe del suo flop in bianconero su altri fattori, come accaduto per altri colleghi. E invece il sudamericano ha ribadito: “Quando non ci sei è meglio prendere nuove soluzioni. Sono venuto a Marsiglia e mi sento totalmente felice con la vita che ho. Io non sono un giocatore della Juventus, perché non merito di essere lì ora”. Adesso bisognerà capire quale sarà il futuro di Isla. Il club marsigliese, soddisfatto delle sue prestazioni vorrebbe riscattarlo, ma non sta vivendo un momento particolarmente felice dal punto di vista economico. Ecco allora che quasi certamente Isla tornerà alla Juve che si sederà al tavolo con i dirigenti transalpini per trovare una formula per la positiva conclusione dell’affare.

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