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Inter senza Europa? Thohir ha la soluzione: Asia, Mancini e ricapitalizzazione

Un autofinanziamento d 50 milioni, tournèe asiatica più ricca di impegni (e di incassi), chiavi in mano a Roberto Mancini e un mercato a 360 gradi. Questo il piano del presidente nerazzurro per colmare il vuoto economico per la mancata qualificazione alle Coppe.
A cura di Alessio Pediglieri
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Inter senza Coppe. La prossima stagione si profila come quella passata dove l'Europa è semplicemente un'illusione irraggiungibile. Nel mezzo, un anno – l'attuale – altrettanto da dimenticare e vissuto nella mediocrità più totale con l'avvicendamento tecnico per archiviare l'ennesima scommessa persa (Mazzarri) e provare ad aggrapparsi al proprio glorioso passato (Mancini) per giocarsi il proprio futuro. Che, come detto e come confermato dai vertici Uefa, sarà senza Coppe a meno che l'Inter non riuscirà in 10 partite a fare ciò che non ha fatto nelle precedenti 28: vincere con continuità e scalare posizioni in classifica fino al quarto/quinto posto che garantirebbero l'accesso concreto all'Europa League. E ai suoi milioni che Platini ha rimesso in gioco in modo ancor più ricco rendendola un appuntamento irrinunciabile per chi – non arrivando alla Champions – voglia avere i milioni che il massimo organismo calcistico continentale mette in palio. Un compito improbo, quasi impossibile per la Banda Mancini che dunque realisticamente guarda al prossimo anno come l'ennesimo di ripartenza e con Thohir che ha varato il piano d'emergenza.

Il piano prevede una parte già consolidata negli anni passati per far cassa: la tournée asiatica già in programma, in giro per l'Oriente a far conoscere i colori e il marchio nerazzurro, che colmi la lacuna della mancanza dei proventi dai preliminari di EL e permetta di raccogliere il dovuto. Una tournée già prevista ma che sarà allargata a più partite (e incassi) in assenza di impegni ufficiali se non l'inizio del campionato. Poi, un'altra manovra già vista a inizio gestione: lo stesso Thohir finanzierà le casse-Inter con un prestito personale, pare di 50 milioni, giusto per non perdere le vecchie abitudini quando c'era Moratti e la famiglia a ricapitalizzare le esangui casse societarie.
Il terzo punto del piano B è invece inedito: riguarda le sanzioni Uefa che potrebbero non essere afflittive alla fine di questa stagione e non saranno tali da compromettere le carte di mercato quando bisognerà tirare e fila dei tanti prestiti e riscatti conclusi a gennaio e in discussione a giugno (Podolski, Santon, Shaqiri) nonchè rinnovi e partenze da valutare (Icardi, Handanovic, Kuzmanovic, Juan Jesus, Campagnaro, Dodò).

Il quarto punto, riguarda infine il progetto-Mancini con cui si dovrebbe continuare senza ripercussioni da claassifica. Lo jesino avrebbe una clausola rescissoria per fine anno ma le dichiarazioni di questi giorni vedrebbero un ‘Mancio' troppo orgoglioso di mostrare la sua vera Inter da inizio stagione, senza pensare a qualche fuga di fine campionato. Il rapporto sembra forte e saldo, Mancini ha dimostrato di saper far giocare la squadra bene, di avere le chiavi del mercato in mano e di poter disporre di sufficiente carisma per decidere cosa chiedere a Thohir.

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