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Inter-Roma nel segno di Nainggolan, devastante centrocampista totale

La straordinaria partita del centrocampista belga è stato l’elemento che ha scardinato i piani nerazzurri. Giocatore completo, capace di dialogare coi compagni e di andare dritto al gol, ha spaccato il match in due. Spalletti ha in mano una squadra fatta e finita, per Pioli c’è ancora molto su cui lavorare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Con il Napoli sconfitto al San Paolo dall'Atalanta, sia l'inter che la Roma sentono l'odore del sangue e provano ad affondare i denti per la lotta Champions League. I nerazzurri in caso di successo potevano realmente risucchiare i partenopei per riaprire la rincorsa al terzo posto, i giallorossi avrebbero potuto invece dare uno strappo forse decisivo per scrollarsi gli azzurri di dosso. A San Siro la sfida è stata di marca giallorossa con un eclatante 3-1 in trasferta grazie alla straordinaria serata di Nainggolan, il ninja che ha spaccato da solo la partita. In cinque mosse, Spalletti ha confermato di avere in mano una squadra fatta e finita. L'Inter di Pioli è sulla buona strada ma ha ancora molto su cui lavorare.

La Roma non snatura se stessa

Spalletti schiera sin dal principio il tridente titolare Salah-Dzeko-Nainggolan consapevole che l'Inter in difesa ha problemi non da poco senza lo squalificato Miranda. Il solo Murillo come centrale regge la fisicità del Bosniaco ma sia Medel che D'Ambrosio poco o nulla hanno a che fare con il belga e l'egiziano, più tecnici e veloci. E' qui che la Roma vince il match, grazie al lavoro dei suoi attaccanti che sanno anche ripiegare sia per dare aria alla manovra sia per aiutare il centrocampo nei raddoppi.

Nainggolan, uomo ovunque

La stagione di Nainggolan è di quelle da incorniciare. mai il ninja belga ha segnato così tanto in campionato e i sue due gol che spezzano gli equilibri a favore della Roma sono il biglietto da visita di un giocatore che oramai è maturo su ogni punto di vista. Il primo gol è figlio del fraseggio con Dzeko, con il bosniaco che si propone assistman in un triangolo che il belga finalizza con un gol alla Del Piero dal vertice dell'area sul palo più lontano. La seconda rete è invece la dimostrazione della crescita di Nainggolan che conquista palla sulla propria trequarti e poi si invola fino al limite dell'area dove fulmina Handanovic.

L'Inter senza ali

Stefano Pioli aveva letto bene la partita sul piano tattico: giocare sulle ali, Candreva e Perisic, gli uomini che avrebbero dovuto far piovere in area giallorossa i cross giusti per Icardi mentre il compito di inserirsi centralmente da dietro spettava a Brozovic e a Joao Mario. Purtroppo dall'esterno si è fatto poco e nulla: Perisic ha girato troppo spesso a vuoto, ingabbiato da Bruno Peres e compagni, Candreva si è mostrato spesso eccessivamente timoroso trovando pochissimi spazi per il cross o per il tiro.

Kondogbia flop, Strootman top

A centrocampo c'è stata la vera differenza tra Inter e Roma. mentre Spalletti ha confermato di avere trovato la quadratura del cerchio inserendo Strootman perno mediano con De Rossi alle spalle e Nainggolan di rientro, proponendo una linea dinamica e molto fisica, per Pioli è mancato l'uomo di rottura. Gagliardini ha fatto ciò che ha potuto per rispettare le consegne (giocare su Nainggolan), ma Kondogbia – che era libero da marcature e compiti – non ha mai inciso sulla mediana anche quando si trovava libero di inventare. Diversamente Strootman che ha recuperato una infinità di palloni, mettendo sempre in difficoltà i possessori di palla nerazzurri

Maturità giallorossa

La Roma ha vinto una partita gagliarda contro un'Inter ben messa, mai disunita ma meno squadra. Sia sul risultato di 0-0 sia una volta in vantaggio i giallorossi hanno saputo sempre cosa fare: giocare alternando lanci in verticale a una fitta rete di passaggi, frenando i ritmi e mantenendo il possesso palla, coinvolgere nella manovra spesso i difensori con Manolas, Juan Jesus, fazio a turno portarsi in mediana. Per l'Inter, invece, il copione è sembrato subito letto dagli avversari. Solo quando Pioli ha rimescolato le carte, inserendo Eder e Gabriel Barbosa, quindi con un tridente più offensivo e di ruolo, è finito per mettere apprensione alla Roma.

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