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Inter, regina dei rimpianti: tutti i campioni svenduti dai nerazzurri 

Tantissimi i giocatori su cui i nerazzurri negli anni hanno investito e poi svenduto. Da Roberto Carlos a Cannavaro, da Bergkamp a Mutu, per passare a Bonucci, Seedorf e Pirlo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche a gennaio per l'Inter sarà tempo di vendere. Troppi giocatori in lista d'attesa per trovare un posto nella rosa scelta da Pioli, troppi scontenti, troppe delusioni. Alcuni sono già partiti, come Felipe Melo, altri potrebbero seguirlo. Sia per una questione di bilancio per stare dietro ai parametri del Fair Play Finanziario imposto dall'UEFA sia per migliorare il tasso tecnico del gruppo. Ma nella storia nerazzurra già in passato le cessioni spesso frettolose hanno portato con sè dei clamorosi effetti boomerang, con giocatori scartati anzitempo ed esplosi altrove. ‘Marca' ne ha stilato una classifica in cui proprio l'Inter svetta solitaria in cima.

La peggiore venditrice della storia del calcio – E' la nuova etichetta che è stata affibbiata alla società oggi in mano a Suning ma che paga errori e scelte di un passato in cui vi sono stati errori di mercato a volte eclatanti. Giocatori acquistati, anche a peso d'oro ma poi venduti, o meglio svenduti. Chi per fretta, chi per problemi contingenti, chi perché deludente. Per poi vederli rifiorire puntualmente altrove, facendo la fortuna altrui e riempiendo i nerazzurri di rimpianti. Da Roberto Carlos a Mutu a Bergkamp l'elenco è di calciatori anche top.

Coutinho e Kovacic le ultime due sviste – Iniziando dall'ultimo rimpianto in ordine di tempo si deve pensare subito al brasiliano Coutinho, oggi al Liverpool. L’Inter lo prese giovanissimo, pagandolo una decina di milioni, salvo poi non concedergli mai grande fiducia. Al suo addio, nel 2013, in pochi si ‘stracciarono le vesti’, soprattutto perché fece posto ad un’altra grande promessa come Mateo Kovacic, altro rimpianto. Il croato è volato al Real Madrid per studiare da grande.

Bonucci, Seedorf, Pirlo, tris di svendite – In passato però ci sono stati nomi illustri che hanno fatto e stanno facendo la storia del nostro calcio. Come Leonardo Bonucci che, prima di diventare uno dei simboli del nostro calcio,  passò per le giovanili dell’Inter. Nel 2009 fu ceduto però al Genoa nell’operazione che portò Milito e Thiago Motta a Milano. Altro ‘buco' clamoroso fu Seedorf, che dal Real Madrid passò all’Inter nel 2000, per poi trasferirsi, dopo appena tre stagioni, dall’altra parte di Milano. Dove divenne uno dei punti cardine della formazione che vinse due Champions League. Passaggi al Milan pericolosi anche con Andrea Pirlo che dall’Inter, dopo i prestiti a Reggina e Brescia, fu venduto al Milan nel 2001 per vincere tutto e ripetersi nella Juventus.

Roberto Carlos e Cannavaro, la difesa regalata – Tra gli ‘svenduti' c'è anche l'ultimo grande esterno sinistro che ha vestito il nerazzurro: Roberto Carlos, che in Spagna ricordano benissimo e che giocò solo una stagione all’Inter, per poi passare al Real Madrid nel 1996 dove divenne uno dei migliori terzini sinistri di sempre. Un altro nome che fa male ai cuori interisti è quello di Fabio Cannavaro. L’Inter lo preleva dal Parma, ma non c'è mai feeling con il centrale che due anni dopo va alla Juventus. E vince pure il Pallone d’Oro nel 2006,oltre che i Mondiali in Germania (con la maglia bianconera)

Keane, Mutu e Bergkamp, attacco in saldo – C'è pure un certo Robbie Keane che con l’Inter restò solo un anno, poi tornò in Inghilterra dove ben figurò con Tottenham e Liverpool. E soprattutto si è confermato grande giocatore, diventando il recordman della nazionale irlandese per presenze e gol. Un po' come Dennis Bergkamp che venne acquistato quale nuova promessa del calcio orange. All’Inter firmò 11 reti in 52 presenze, non sfondando mai, per poi volare in Premier all’Arsenal dove è diventato un’icona. Anche il brasiliano Maxwell è passato per Appiano per poi  vincere tantissimo tra Barcellona e Psg. Infine, c'è Adrian Mutu che l’Inter portò in Italia dalla Dinamo Bucarest e lo fece partire dopo sole 10 presenze senza gol.

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