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Inter-Psg, 1-3: brutta prova dei nerazzurri, solo Jovetic si salva dal disastro

Tra incomprensioni di mercato, il rischio di una rottura tra Mancini e la società, assenze e infortuni, l’Inter ha debuttato nella ICC in Oregon contro i campioni di Francia rimediando una brutta figura per 3-1. Bene il solo Jovetic, malissimo Handanovic.
A cura di Alessio Pediglieri
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Acqua alta in casa nerazzurra: mentre si profila l'addio di Mancini dalla panchina interista per evidenti incomprensioni con la nuova dirigenza cinese, la squadra affonda nel primo test importante dell'estate, contro il Psg al debutto nella ICC, perdendo malamente 3-1. Ennesimo scivolone di un gruppo che è ancora in alto mare, sia da un punto di vista atletico che tattico, con una squadra imballata nelle gambe e nella testa, piena di dubbi e perplessità sul dove si stia andando. Il mercato latita, ogni trattativa diventa un lungometraggio senza mai fine, il tecnico sbuffa per non venire ascoltato, la presidenza latita e molti giocatori vivono nel limbo di non capire più se rientrano in un progetto o siano i classici esuberi da utilizzare al momento in attesa di meglio. E intanto il tempo passa, le avversarie si rafforzano e l'inizio di stagione è sempre più vicino.

A vedere l'Inter contro i campioni di Francia, nel test in Oregon per la ICC, la Champions estiva itinerante in tre diversi continenti, sembra quasi di vedere dei dilettanti in cerca di notorietà, niente di più. Un gol arriva nei primi 15 minuti, il 3-1 finale negli ultimi 10, in mezzo c'è spazio per un altro gol francese e una traversa piena. E l'Inter? C'è solo Jovetic che sembra volersi giocare la partita e non a caso è suo il rigore che a fine primo tempo ferma il risultato sull'1-1.

E' vero, Mancini deve fare a meno di Icardi che, tra voci di mercato che oramai lo vogliono al Napoli con cui si stanno concordando i dettagli, è ancora fermo per un infortunio alla spalla. L'argentino non c'è e si sente soprattutto in attacco dove il vecchio Palacio con Jojo suda e fatica ma non riesce più a pungere. A centrocampo tutte facce note, da Felipe Melo a Nagatomo, da Biabiany a Kondogbia. Proprio il francese sarà poi costretto ad uscire per un colpo alla caviglia. Pioggia sul bagnato. In difesa davanti ad uno spento Handanovic (colpevole in almeno 2 dei tre gol subiti) c'è la strana coppia Miranda-Ranocchia con ai lati D'Ambrosio ed Erkin. Un'Inter indecifrabile, di certo quella che Mancini non avrebbe voluto a questo punto della preparazione, ancora lontana dal poter essere definita una squadra che possa competere per traguardi importanti.

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