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Inter, Mancini soddisfatto: “In 5 giorni non si possono fare rivoluzioni”

Per il neo tecnico nerazzurro buoni segnali dal gruppo malgrado alcune assenze illustri e altri giocatori fuori forma. tanti gli esperimenti, dalla difesa a 3 a Kovacic esterno alto a Kuzmanovic in regia. Ma per vedere i veri frutti bisogna attendere ulteriore lavoro in allenamento.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il pareggio è giusto, Inter e Milan si sono affrontate ad armi spuntate e alla pari, ognuna con le proprie pecche e i propri limiti strutturali e di personalità. Per Roberto Mancini, un risultato oramai cui si è abbonato, il pareggio visto che non è mai riuscito ad esordire con un successo e nei derby ha spesso pagato pegno agli avversari di turno. Però, il Mancio ha avuto la capacità di proporre qualcosa di nuovo in squadra, soprattutto sulla mediana che ha provato a rivoluzionare sia negli interpreti che nei ruoli assegnati. Ha sorpreso l'inserimento dal primo minuto di Obi insieme a Kuzmanovic mentre in avanti ha scelto un tridente largo con il soo Icardi punta di ruolo e Kovacic e Palacio a sacrificarsi sulle fasce. Forse troppo e troppo in fretta visto che il croato non è mai entrato in partita, con un primo tempo anonimo e una ripresa a calare. Mai un tiro, mai un passaggio interessante, mai una giocata da giovane fenomeno come tutti lo vedono. Tanto che il reale regista (con tutti i suoi limiti tecnici) è stato Kuzmanovic con Guarin libero di verticalizzare. Non ha convinto del tutto, la scelta così come quella offensiva di giocarsi tutto su Icardi chiedendo a Palacio un lavoro estenuante sull'esterno. Per la difesa, si sapeva, c'è bisogno ancora di tempo: passare dallo schieramento a 3 a quello a 4 richiede ulteriori partite per ricreare gli automatismi giusti e sul gol di Menez si è visto benissimo l'imbarazzo dei centrali nerazzurri.

Una partita indecifrabile. Mancini non ha trovato il grimaldello giusto per scardinare la cassaforte rossonera. Ci ha provato, cambiando modulo ma il tempo è stato tiranno. Solo una settimana di lavoro, ancora troppo poca per fare valutazioni definitive:  "I derby sono sempre difficili da leggere e anche oggi lo è stato. sono molto felice di come si +è mossa la squadra sul campo perché in 5 giorni hanno digerito il modulo. Sono stati tutti molto bravi. Non penso di prendere una squadra e cambiarla in così poco tempo, ci vuole tempo ancora. ma il nostro obiettivo è vincere tante partite subito anche non essendo al cento per cento. Dobbiamo fare gol quando abbiamo le occasioni giuste: un gol all'inizio e cambia tutta la partita". 

Senza qualità. Quello che è mancata è stata la qualità in mezzo al campo. Con Kovacic esterno alto, un regista che sapesse dare i tempi ai compagni con le giuste giocate. Mancini lo sa  ma c'erano anche alcuni infortunati importanti: "Ho avuto qualche problema per alcuni giocatori infortunati e non conosco benissimo tutti quelli della rosa. M'vila non è al massimo e potrebbe essere messo davanti alla difesa. Tanti devono ritrovare la forma migliore, bisogna lavorare tanto e in fretta. In difesa si dovrà capire i nuovi movimenti: per un anno e mezzo a tre, adesso vanno in difficoltà ma è normale. Non so quanto ci voglia ma il lavoro darà buoni frutti".

Lavori in corso. Per Mancini la soddisfazione c'è, non è arrivata la vittoria ma la gara è servita per capire alcune cose di diversi giocatori in campo: "Kovacic esterno sinistro è stata una prova, lui è un buon giocatore, giovane al quale non si deve dare nemmeno tanta pressione. Per migliorare dovrà ancora lavorare molto. Io credo che sia poliedrico, può giocare dietro alle punte, come esterno, saper difendere, giocare di prima. Ha le qualità per farlo ma lo si farà con calma. Per quanto riguarda Guarin, sono soddisfatto. Chiaramente abbiamo perso molte palle a centrocampo in fase di appoggio, ma questo di stasera è il suo ruolo che deve ricoprire".

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