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Inter: la disfatta passa per gli errori di Vidic, simbolo di una difesa imbarazzante (foto)

L’ex Manchester schierato con Andreolli e Juan Jesus è stato l’emblema della disfatta contro il Cagliari, frutto di errori imperdonabili davanti ad Handanovic. E, per non farsi mancare nulla, è stato l’autore anche del rigore poi parato dal numero 1 interista.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un pomeriggio infernale a San Siro. Non per il caldo, questi estivo, ma per ciò che è accaduto nei primi 45 minuti di gioco nella sfida contro il Cagliari di Zeman che ha decretato il primo stop nerazzurro in campionato. E parlando di Inter non si tratta di una sconfitta normale, bensì di una vera e propria disfatta per 4-1 con gli isolani che hanno imperversato su cocci nerazzurri grazie alla rete di Sau che ha aperto le danze e alla prima strepitosa tripletta in carriera di Ekdal che ha scoperchiato la pentola di una difesa a dir poco imbarazzante. Poco importa se Banti possa aver condizionato l'incontro con l'espulsione per doppia ammonizione a Nagatomo (usando un metro da tolleranza zero verso il giapponese poi disatteso in altre circostanze). E meno ancora se nel dopo gara Mazzarri si traveste da Capitan America, difendendo i suoi ad oltranza e ad assumendone tutte le responsabilità. Non è questo il punto perché ciò che si è visto davanti al povero Handanovic ha del preoccupante. E dire che Mazzarri schierava la difesa attorno all'esperienza di Vidic che fa da chioccia a Juan Jesus e ad Andreolli, lasciando riposare  Ranocchia. Con Nagatomo e Dodò a spingere sulle fasce per una linea difensiva che fino ad oggi aveva subito solamente 1 rete, a Palermo.

Errori da dilettanti sui primi due gol. Invece, la Waterloo è stata servita su un piatto d'argento: davanti ad Handanovic – che malgrado le quattro sberle subite ha fatto ancora una volta il suo andando a parare il secondo rigore consecutivo contro – c'è stato un vero e proprio museo degli orrori. Ogni volta che il Cagliari affondava sulla trequarti, ogni volta che gli isolani andavano a segno. In occasione del primo gol di Sau proprio una spizzicata maldestra proprio di Nagatomo che offre l'assist vincente per l'attaccante di Zeman che si ritrova a tu per tu col portiere nerazzurro. Una errore di posizione (il giapponese non doveva essere lì) e tecnico (a pochi metri c'erano Andreolli e Vidic messi fuori tempo). Sul raddoppio, pasticciaccio ancora una volta in area interista: Handanovic respinge corto su tiro di Dessena, òla palla si ferma in area piccola tra i giocatori nerazzurri che potrebbero spazzare lontano ma Vidic pensa più a contrastare Sau che al pallone, favorendo l'inserimento vincente di Ekdal.

La frittata nerazzurra con l'irridente Ibarbo. Il 3-1 è da antologia di come non si debba difendere. E' vero, l'Inter è in 10 e soffre sbilanciandosi alla ricerca del pareggio. Ma quando Ibarbo uccella la retroguardia sulla destra e pone al centro un rasoterra per Ekdal, il centrocampista cagliaritano è colpevolmente lasciato solo dai centrali nerazzurri: tapìn da tre metri e Handanovic a farfalle. Così come in occasione del poker sardo quando ancora Ekdal supera il numero uno di Mazzarri sugli sviluppi di un corner, a difesa interista schierata. Ceppitelli sfiora quanto basta per il compagno di squadra che approfitta della dormita generale di Vidic e compagni per siglare il proprio hattrick personale. Un'ecatombe.

Vidic, il simbolo della catastrofe. Se a questo si aggiunge anche l'occasione del rigore, c'è da sottolineare come Vidic, chiamato in estate all'acquisto per dare esperienza e solidità aggiunta alla difesa, si sia reso ancora una volta negativo protagonista con un fallo ingenuo su Sau, con un intervento a gambe aperte da dietro che ostacola in modo evidente l'attaccante sardo. Nessuna cattiveria ma proprio la goffaggine del gesto non poteva che richiamare il fischietto di Banti alle labbra. Com'è stato. Così l'ex Manchester è stato di tutti i difensori il peggiore in campo. Non un bell'inizio per lui che aveva già bagnato il debutto in Serie A con quel battimani alla prima, nel finale di Torino che gli era costato l'espulsione e relativa squalifica. Piccoli nei che da un giocatore della sua classe ed esperienza nessuno vorrebbe vedere ma che al momento sono costati un pareggio anonimo (coi granata) e una disfatta non annunciata tra i fischi di San Siro.

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