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Inter, il faccia a faccia Mancini-Suning è iniziato: in gioco il presente del club

Da un lato l’allenatore che pretende garanzie e libertà d’azione, dall’altro la nuova proprietà che deve presentare un progetto finanziario serio e polifunzionale. In mezzo il destino di un club oggi alla deriva sia dal punto di vista tecnico che economico. E se ci fosse lo strappo potrebbe essere l’inizio della fine.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il grande giorno è arrivato ma s'è risolto con il classico ‘ci aggiorniamo alla prossima seduta': il confronto tra Suning e Roberto Mancini è in corso d'opera, a New York c'è stato il primo atto. Il mal di pancia del tecnico ha portato la dirigenza ad anticipare il faccia a faccia che dovrà dare una linea al presente e al futuro nerazzurro. Le ultime dichiarazioni sono di disgelo, ma anche di ferma convinzione che serva chiarezza e soprattutto carta bianca per ciò che concerne il mercato. La proprietà cinese dovrà dare spiegazioni anche dal punto di vista finanziario perché il problema del fair play oggi è un finto dilemma che potrebbe essere aggirato, legalmente, con nuove sponsorizzazioni e gestione del brand. Assicurando così giocatori di primo livello ai nerazzurri.

Le ragioni di Mancini

Da un lato c'è Mancini e le sue ragioni. Il tecnico da sempre è abituato a lavorare liberamente. Prima incassa l'ok della società, poi delinea le sue scelte e direttive tecniche senza accettare compromessi. Era accaduto nella sua prima Inter, a Manchester e nel Galatasaray, dove più che allenatore era vicino alla figura del manager. Oggi, alla proprietà cinese – non a Thohir che resta un semplice prestavoce – pretende le stesse garanzie. La sensazione è che il Suning non sappia come gestire la situazione e che Mancini non abbia alcuna intenzione di dare suggerimenti gratuiti.

Le ragioni della proprietà

Dall'altro c'è la proprietà cinese che sta studiando come organizzare la società nerazzurra. Ha acquisito le quote di maggioranza ma deve anche stabilire nuove partnership con sponsor e marchi che ne rilancino il brand. Il Suning Group deve trovare l'alchimia per dare un senso alla sua nuova creatura che ad oggi è un colosso dalle immense potenzialità ma senza basi e progetti. Le finanze finalmente ci sono, servono idee precise e chiare che oggi sembrano mancare per inesperienza. Ma ci vuole pazienza, non si può pensare di ottenere tutto e subito dopo gli ultimi anni di gestione dove si è rovinato quanto di ottimo fatto con la conquista della Champions e del Triplete. Chi ha fretta, oggi, non può far parte del progetto nerazzurro.

Strategie e progettazione

In mezzo l'Inter, la sua storia e il suo avvenire. C'è da fare i conti con il fair play ma lo si può aggirare con nuovi accordi commerciali in Asia dove a fronte dello sfruttamento del marchio Inter arriverebbero immediati introiti da ridistribuire sul calciomercato. C'è da fare i conti su quali giocatori voler puntare: Handanovic, Miranda, Icardi dei presenti e su quali nel futuro a rappresentanza di un'Inter che punta all'Europa. E c'è da studiare un nuovo piano finanziario a somiglianza di ciò che ha fatto la Juve e che stanno progettando altri club (vedi la Roma) con stadio di proprietà e una politica verso i tifosi intesi come clienti.

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