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Inter, ecco Miranda: “Grande club, puntiamo alla Champions League”

Il difensore brasiliano ha chiarito gli obiettivi di quest’anno per i nerazzurri ed è pronto a giocarsi un posto da titolare in una difesa che ha avuto non poche difficoltà nel corso dell’ultima stagione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Parole di rito, obiettivi scontati, entusiasmo ovvio. Ma per il nuovo acquisto nerazzurro, Miranda, approdare all'Inter è stato solamente l'inizio. Il resto – il meglio – deve ancora iniziare e il difensore brasiliano non lo nasconde, anzi. In conferenza di presentazione sottolinea proprio quest'aspetto con una semplicità disarmante: "Decidere di venire qui in nerazzurro è stato facile, l'Inter è un grande club dagli obiettivi chiari e che deve ritornare a vincere. Per questo puntiamo alla Champions League".

Il debutto è arrivato contro il Galatasaray dove per l'Inter è giunta l'ennesima sconfitta stagionale. Fortemente voluto da Mancini per sistemare una difesa che l'anno scorso ha fatto acqua da tutte le parti, Joao Miranda è pronto per questa nuova affascinate sfida, difficile ma all'altezza della situazione per esperienza e capacità già dimostrate anche in nazionale. "Mi hanno chiamato per migliorare la difesa, metterò quello che ho, anche la mia personalità – ha spiegato il difensore brasiliano – La difesa è nuova ci vuole un po' di tempo per trovarci, servirà parlare molto. I compagni di reparto? Hanno qualità diverse tra loro ma quelli che ho conosciuto fin qui, sono bravi. Bisogna essere positivi, siamo in fase di preparazione.Prendere gol oggi non è un problema, dobbiamo lavorare"

Per Miranda, il nerazzurro era tra le corde della carriera visto che ha lavorato prima con Simeone e oggi si ritrova con Mancini: "L’Inter è stata una sfida semplice da accettare, perché è grande club. E' uno stimolo per chiunque i giochi. Il nostro obiettivo è la Champions League, tutto quello che viene in più è ottimo. Mancini? ha avuto una grande influenza sulla mia scelta di essere qui. E' un grande tecnico – ha proseguito – Simeone e Mancini? Non si può fare un paragone. Uno è più difensivista l'altro gioca all’attacco

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