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Inter da scudetto e da Champions, 5 cose che ancora mancano ai nerazzurri

Il percorso di crescita dettato da Suning comporta l’innesto di calciatori pronti per competere, già dal prossimo anno, con la Juventus per la conquista del campionato. In 5 punti, ecco spiegati i ruoli e le zone dove bisogna maggiormente intervenire.
A cura di Fabrizio Rinelli
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L’attuale stagione di Serie A sta mettendo in mostra diversi aspetti curiosi di alcune società di calcio, soprattutto top club, come l’Inter che, quasi a sorpresa, sta accelerando in maniera incredibile il suo processo di crescita, rinascita e rifondazione. Dopo lo storico “triplete” del 2010, infatti, i tifosi nerazzurri hanno vissuto annate davvero anonime con calciatori passati al “Meazza” completamente inadatti per il gioco e per il ritmo del nostro campionato italiano. Fra acquisti a prezzi altissimi e investimenti per il futuro, Suning, attuale presidente interista, ha deciso di dare una sterzata importante al processo di cambiamento. La classifica però ancora non sorride del tutto, cosa manca allora, dal punto di vista tecnico, per completare l’opera e allestire una squadra competitiva capace di giocarsi lo scudetto con la Juventus? Scopriamolo insieme.

Un terzino sinistro mancino utile per i cross

La capacità dell’Inter di sorprendere gli avversari, sta proprio nelle accelerazioni e nell’imprevedibilità di manovra degli esterni d’attacco. Perisic e Candreva, spesso totalizzano nel corso di una gara, una mole impressionante di cross al centro per la testa di Mauro Icardi, a volte però, hanno bisogno del supporto dei terzini che sono chiamati ad accompagnare l’azione d’attacco e provare a fare volume in fase d’impostazione verso la porta avversaria. Spesso però, né D’Ambrosio, e né Ansaldi, entrambi destri naturali, riescono a mettere traversoni mancini al centro proprio perché il sinistro non è il loro piede naturale.

Un aspetto non di poco conto se si considera che, rientrando a crossare con il destro, gli attaccanti, e nella fattispecie proprio Maurito, perdono un tempo di gioco utile per anticipare l’azione difensiva della retroguardia avversaria che quasi sempre riesce ad intercettare il pallone. Un terzino sinistro quindi servirebbe tantissimo e sono lontani i tempi in cui Roberto Carlos agiva sull’out mancino neroazzurro prima di essere ceduto, in maniera sciagurata, al Real. Successivamente, fra i vari Gresko, Brechet e tanti altri, la situazione è solo che peggiorata.

ansaldi

Un laterale destro degno di nota

Potremmo tranquillamente adoperare un comune “copia e incolla” per spiegare le ragioni di questa necessità dell’Inter di muoversi per poter acquistare un buon terzino destro. Maicon e Javier Zanetti, sono stati gli ultimi a riuscire a presidiare come si deve la corsia, ma oggi, le difficoltà di D’Ambrosio e Ansaldi, non sono così gravi, ma danno sempre la sensazione di essere dei “buoni rincalzi”, spesso in affanno e con poca affidabilità alla retroguardia. Non è un caso infatti, che l’Inter, in estate, dopo approdo alla Juventus, via Barcellona, di Dani Alves, avesse pensato bene di convincere Lichtsteiner ad accettare l’offerta del club di Suning e approdare in neroazzurro.

Se si vuole puntare al top, bisogna investire sui top player, è inevitabile. E se anche lo svizzero spesso pecca di tecnica e cross buoni, è capace di adattarsi in diversi moduli: sia con un 4-3-3 o 4-4-2 o al 3-4-3 e 3-5-2 tanto cari a Conte quando fece esplodere definitivamente l’ex Lazio con i famosi tagli dettati dal tecnico del Chelsea che fecero fare tanti gol all’attuale cursore bianconero.

danilo

La coppia che scoppia in difesa

Senza nulla togliere a Miranda e Murillo che, fino allo scorso anno, al posto dei vari Ranocchia e Juan Jesus sembravano Nesta e Cannavaro, una volta alzata l’asticella delle ambizioni societarie interiste, stanno avendo un calo evidente. Forse meno per il brasiliano ex Atletico Madrid che riesce, con l’esperienza, a sopperire ad alcune lacune difensive, mentre evidenti, sono gli errori di giocata, impostazione e di posizione di Murillo che ormai si è fatto soffiare il posto del jolly Medel, adattato lì al centro. Al momento i nomi che circolano per sostituire il colombiano sono tanti, uno su tutti, il centrale greco della Roma Manolas che sembrerebbe in rotta con la società giallorossa di Pallotta e pronto ad accettare, nella prossima sessione di mercato estiva, le lusinghe dell’Inter.

miranda

In attacco serve un vice Icardi

E’ difficile, se non impossibile, ad oggi, trovare un vice Icardi capace di non far rimpiangere un’eventuale assenza del bomber argentino al centro dell’attacco neroazzurro. 20 gol attualmente in stagione, Icardi è un attaccante imprescindibile nello scacchiere tattico di Pioli. Bravo a far salire la squadra, a fare gioco di sponda per gli inserimenti degli esterni, Perisic e Candreva, ma anche abile goleador e cecchino infallibile anche nelle azioni d’attacco che sembrano innocue. Insomma, dell’argentino ci sarebbe poco da dire, molto di più invece, c’è da sottolineare per quanto riguarda le alterative attualmente presenti sulla panchina neroazzurra.

Palcio, Eder e Gabigol, pochi minuti giocati e soprattutto pochi gol realizzati in totale da questo ridente che, in una squadra di medio-alta classifica farebbe faville, meno in una ambiziosa e vogliosa di rilancio come l’Inter. Meno peggio degli altri sicuramente Eder che, quando chiamato in causa, mostra sempre grande impegno e voglia di mettersi in evidenza pur giocando solo spezzoni di gara. Un volontà di giocare premiata anche dalla convocazione in Nazionale di Giampiero Ventura. Inutile ormai aprire l’argomento Gabigol, il vice-Icardi manca davvero.

icardi

A.A.A. alternative cercansi a centrocampo

No, non stiamo dicendo che l’Inter ha bisogno di acquistare un nuovo centrocampista. Kondogbia Galgiardini,, Joao Mario, Medel e Banega, garantiscono solidità, equilibrio e alternative adatte per ogni modulo di gioco dettato da Pioli. Ma forse, è proprio il tasso tecnico di questi 5 a preoccupare la dirigenza neroazzurra che ormai da tempo non nasconde le proprie preferenze nei confronti di un calciatore come Yaya Touré del Manchester City. L’ivoriano potrebbe essere un colpaccio per il salto di qualità della squadra, ma l’età avanzata dell’ex stella del Barcellona, preoccupa e non poco la dirigenza, ma soprattutto andrebbe in controtendenza con il progetto giovane e italiano tanto caro a Suning, ma anche al Milan (ancora di Berlusconi).

Nomi che circolano ne sono pochi, ma evidentemente il fatto che lo stesso Kondogbia faccia ancora tanti tocchi a metà campo e che sembri ancora inadatto al campionato italiano, fa suonare più di un campanello d’allarme. Medel è quasi un difensore, e come qualità pecca decisamente, Joao Mario e Gagliardini, con Banega che può giocare anche sulla trequarti, e con Brozovic, che però pare molto distante da un prolungamento della sua avventura neroazzurra, sembrerebbero gli unici degni di nota. Poco per il salto di qualità tanto atteso dal pubblico interista.

kondogbia
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