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Inghilterra, Rooney in crisi: dopo il posto, perde anche la fascia da capitano

Il giocatore dello United è sempre più nel mirino dei tabloid e dei tifosi inglesi. Dopo la brutta partita contro Malta, l’ex “Wonder Boy” è finito tra le riserve e senza i gradi da capitano.
A cura di Alberto Pucci
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Sono lontani i tempi in cui i tifosi della nazionale dei "Tre Leoni" sognavano con le giocate di Wayne Rooney. A soli 30 anni, l'ex fenomeno nato a Liverpool e cresciuto calcisticamente nell'Everton pare infatti aver imboccato il viale del tramonto. Con l'arrivo di José Mourinho a Manchester, Rooney è già stato declassato e definito non più indispensabile dal portoghese. Un'umiliazione che "Wonder Boy" sta subendo anche con la gloriosa maglia della nazionale inglese. La pessima gara contro Malta e il tackle "killer" su un avversario, hanno sbattuto il giocatore in prima pagina su tutti i tabloid: notoriamente poco teneri dopo prestazioni di questo genere. Alle stilettate della stampa, si sono poi accodati anche i tifosi che sui social hanno "postato" tutto il loro disappunto per lo stato di forma di Rooney.

Un capitano senza fascia

Per la partita contro la Slovenia, l'idolo di Old Trafford seguirà la gara dalla panchina. Pare essere questa la decisione del commissario tecnico Gareth Southgate che, schiacciato dalle critiche per il suo attaccante (o centrocampista, all'occorrenza), gli toglierà anche i gradi di capitano per farli indossare a Jordan Henderson. Una scelta che ha diviso l'opinione pubblica e raccolto pareri non proprio entusiastici: "Rimane uno dei migliori giocatori che abbia mai visto e con il quale ho giocato – ha dichiarato alla stampa John Terry – E' un giocatore che ha dato tutto per la nazionale". Alle parole del giocatore del Chelsea, hanno fatto seguito proprio quelle del diretto interessato: "Per tredici anni ho giocato senza sosta e dato tutto – ha confessato Rooney – Prima o poi arriva il giorno in cui non sei più il primo della lista". Parole eleganti e orgogliose, di chi ha probabilmente capito di dover passare la mano. Prima, però, c'è da portare l'Inghilterra ai Mondiali. E Rooney farà fino in fondo il suo dovere.

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