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Inghilterra, Lampard annuncia l’addio alla Nazionale

Il centrocampista, fresco di passaggio al Manchester City, annuncia il ritiro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Inghilterra-Spagna 1-0 Lampard

Frank Lampard dice addio alla Nazionale inglese. Dopo quindici anni di onorata carriera con la maglia dei Leoni di Sua Maestà, il centrocampista del Manchester City lascia definitivamente l'Inghilterra. "Ho preso la decisione di ritirarmi dal calcio internazionale", ha spiegato Lampard, "è stata una decisione molto difficile, ma è giusto che sia così. Adesso spazio ai giovani, io mi concentrerò solo sul mio club e la mia famiglia. Non posso, però, andarmene senza prima dire grazie a tutti". Il centrocampista lascia la Nazionale inglese dopo 106 partite e 29 reti: era il 10 ottobre 1999 quando a Sunderland fece il suo esordio, a 21 anni, in Inghilterra-Belgio. Era solo un'amichevole in cui giocò 76 minuti, ma da quel giorno divenne il perno del centrocampo inglese fino ai recenti Mondiali in Brasile. C'era ancora Kevin Keegan sulla panchina dei Three Lions: dopo di lui, tutti fecero affidamento su Frank Lampard. Da Howard Wilkinson a Peter Taylor, da Sven-Göran Eriksson a Steve McClaren, da Fabio Capello a Stuart Pearce, fino al recente Roy Hodgson. Otto commissari tecnici in quindici anni, ma Lampard c'è sempre stato. La prima rete con la maglia inglese arrivò il 20 agosto 2003 ad Ipswich, nel 3-1 contro la Croazia in amichevole. Il 13 giugno 2004, alla Francia, la prima rete in una gara ufficiale, a Lisbona in Euro 2004. L'ultima delle ventinove reti inglesi un anno fa, nell'amichevole di Londra contro l'Irlanda del 29 maggio. Fresco di passaggio al Manchester City, che ha causato non pochi malumori con i tifosi del Chelsea, adesso per Frank Lampard è venuto il momento di dire basta alla Nazionale. In vista di Euro 2016, insomma, un altro grande lascia. Prima di lui, già tre giocatori avevano annunciato il ritiro dalla Nazionale: i francesi Nasri, Ribery ed Abidal. E chissà quanti ancora daranno l'addio in questi due anni, in favore del cosiddetto "ricambio generazionale".

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