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Inghilterra, Hodgson: “Ai Mondiali temo Pirlo, non Balotelli”

Frecciata del ct inglese, quando mancano meno di due mesi alla sfida con l’Italia in Brasile.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Meno di due mesi al Mondiale, e per Roy Hodgson è già tempo di puntare l'avversario d'esordio: l'Italia. Il sorteggio non è stato molto benevolo per i Leoni di Sua Maestà, ma l'ex allenatore dell'Inter non parte già sconfitto ed anzi, chiarisce bene il suo pensiero sugli Azzurri di Prandelli. "Conosco Balotelli perché ha giocato in Inghilterra, abbiamo rispetto di tutti, ma se devo dire un nome degli Azzurri, dico Pirlo", ha confessato in un'intervista a Mediaset. "Negli ultimi dieci anni, è sempre Pirlo che ha fatto giocare l'Italia; lo ricordo quando l'ho avuto per tre mesi all'Inter, e da allora ha fatto una carriera incredibile". Roy Hodgson era stato chiamato d'urgenza da Moratti dopo la sconfitta interna per 3-1 dall'Udinese, avvenuta il 25 aprile 1999: restò per 4 partite, il tempo di chiudere il campionato con due vittorie (5-4 a Roma contro i giallorossi e 3-1 interno sul Bologna) e due sconfitte (doppio 3-1, in casa dal Parma e poi a Venezia).

"L'Inghilterra non partirà sconfitta al Mondiale", ha poi aggiunto Hodgson, "forse lo pensate in Italia, ma la partita va prima giocata e dopo si vedrà. Io non penso mai ad una sconfitta prima della gara, penso sempre di vincere. Certo, l'Italia è molto forte e Prandelli ha svolto un ottimo lavoro in questi quattro anni, con la squadra che è molto cresciuta". La vera incognita sarà il clima: Inghilterra-Italia si disputerà infatti a Manaus, in piena Amazzonia. La temperatura media, in quel periodo dell'anno, è di 31 gradi sia di notte che di giorno, senza contare un'umidità da record. Un autentico forno. "Non temo il clima in Amazzonia: facciamo e faremo le stesse cose delle altre squadre che giocheranno a Manaus, sapendo che c'è un clima speciale. Stiamo facendo il possibile per preparare i giocatori a convivere con queste situazioni, ma sappiamo che non è una situazione ottima ma anche che non rappresenta neppure un vantaggio per le stesse squadre sudamericane".

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