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Incidente mortale dopo Roma-Bayern: padre e figlio di 7 anni deceduti

L’impatto fatale avvenuto sul tratto di via Nomentana compreso tra Santa Lucia e Mentana. Stefano De Amicis e suo figlio Cristian travolti mentre viaggiavano a bordo di uno scooter T-Max 500. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri tra le cause dell’incidente ci sarebbe anzitutto la velocità elevata. Il rumeno al volante della Opel Tigra, negativo ai test per alcol e droga, è indagato per omicidio colposo.
A cura di Maurizio De Santis
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Il piccolo Cristian, 7 anni, e suo padre, Stefano De Amicis (38) erano stati all'Olimpico per assistere alla partita di Champions League tra la Roma e il Bayern Monaco. Una serata di festa terminata in tragedia per il bimbo che s'era recato allo stadio assieme al papà steward (entrambi nella foto tratta da Facebook). Entrambi sono morti in un incidente stradale, erano a bordo di uno scooter T-Max 500 quando un'auto li ha speronati, sbalzandoli dalla sella. L'impatto è stato fatale ed è avvenuto sul tratto di via Nomentana compreso tra Santa Lucia e Mentana. E' successo tutto verso la mezzanotte, questione di attimi, di circostanze e manovre da verificare (la dinamica dell'urto è ancora al vaglio degli inquirenti) da parte dell'uomo – cittadino rumeno, 40 anni, incensurato – al volante dell'Opel Tigra semi-distrutta per l'urto violento: il veicolo li ha travolti, il piccolo non ce l'ha fatta nonostante il tentativo da parte dei soccorsi giunti sul posto di rianimarlo. E' spirato quasi subito mentre suo padre, Stefano, immediatamente ricoverato, è deceduto poco dopo all'ospedale Sant'Andrea.

La dinamica della tragedia. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri tra le cause dell’incidente ci sarebbe anzitutto la velocità elevata dell’auto nell’affrontare una curva al chilometro 22.100. Un lembo d'asfalto insanguinato a giudicare dai precedenti. Quel tratto di strada era già noto per altri incidenti verificatisi in quella zona considerata pericolosa. Il rumeno alla guida dell'Opel Tigra, adesso indagato per omicidio colposo, non era solo in auto ma in compagnia di altri due connazionali: nessuno di loro risulterebbe ubriaco o drogato come accertato dagli esami e dai riscontri effettuati. Entrambi i veicoli (autovettura e scooter) sono sotto sequestro dell'autorità giudiziaria.

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