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In Champions League con la Juventus – Day two

Dopo Copenaghen, è la volta della fredda Donetsk! Fanpage.it è in viaggio con i Campioni d’Italia per raccontarvi tutte le emozioni della vigilia e del “match day” di Shakthar-Juventus: sfida decisiva per il destino europeo dei bianconeri.
A cura di Alberto Pucci
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Donbass Arena

Tutti allo stadio – La giornata comincia presto a Donetsk. Ci attende il tour alla Donbass Arena, uno degli impianti più belli di tutta Europa. Progettato e costruito nel 2006, lo stadio che ospita le partite dello Shakhtar fu inaugurato nel 2009 con una mega festa alla quale partecipò anche Beyoncè. Ad attenderci, per la visita guidata, non c'è la cantante americana ma bensì Svetlana: simpatica e bella guida ucraina che, oltre a stordirci con un inglese perfetto ma fin troppo frenetico, ci introduce nel mitico "diamante blu". Questo soprannome è dovuto all'illuminazione blu (appunto) che durante la sera rende ancor più affascinante la struttura, creando delle sfumature "particolari", sul prato del parco adiacente, simili (a quanto dicono) ai bagliori di un diamante.

Un albergo a forma di stadio – Entrare alla Donbass Arena, visitarne le parti nascoste e scoprirne ogni singolo dettaglio, ci fa capire quanto (Juventus Stadium a parte) siano vecchi e scomodi i nostri impianti. Quì tutto è perfettamente pensato ed organizzato: dai baby parking, dove lasciare i figli prima della partita, fino all'impianto di riscaldamento interno delle tribune che permette di avere, nei periodi di intenso freddo, una temperatura sufficientemente accettabile in tutte le zone dello stadio. Basta guardare come vengono tenuti i settori dedicati al pubblico, le poltroncine adibite ad ospitare i tifosi, la pulizia e la bellezza degli angoli più nascosti dei vari "anelli". Tutto profuma di nuovo ed è lontano anni luce dallo sfacelo dei nostri stadi italiani.

Pomeriggio con la vecchia signora – Dopo una breve pausa in albergo, è tempo di tornare allo stadio per la conferenza pre gara. Come consuetudine Uefa, a parlare sono il tecnico ed il capitano di ogni squadra. Dopo le parole di Lucescu (aveva tenuto la conferenza nel mattino), ecco quelle di Buffon ed Alessio. La sala, piena di giornalisti italiani e non, è ovviamente molto bella e confortevole e può arrivare a contenere quasi duecento persone: un piccolo teatro, degno dei migliori protagonisti del calcio continentale. Gigi Buffon è, ovviamente, uno di questi e da bravo capitano si sottopone al fuoco delle domande cercando di non ridere per la buffa traduzione simultanea dell'interprete ucraino. Il clima è disteso e nel giro di una mezzoretta, capitano e mister lasciano la sala per prepararsi all'allenamento sul campo di gioco.

Ultimi preparativi – Sotto un freddo decisamente più pungente, la squadra compie l'ultima rifinitura prima della gara. A bordo campo tutto il "gotha" televisivo italiano, assiste agli scatti ed al lavoro con il pallone dell'undici bianconero. La nostra permanenza sugli spalti, per diktat dell'Uefa, dura soltanto quindici minuti. Tempo di scattare qualche foto, fare qualche ripresa e curiosare davanti alla troupe di Sky (intenta a collegarsi con la redazione per gli ultimi aggiornamenti) che uno steward in pettorina gialla, con un vistoso logo della Champions sul petto, ci invita ad uscire. La strada ormai la conosciamo: è la stessa che faremo domani sera per rientrare alla Donbass Arena e raccontarvi, finalmente, tutte le emozioni di Shakhtar-Juventus!

Le dieci cose (più o meno) indimenticabili del Day Two:

1) Lo stadio. La Donbass Arena è l'esempio di come dovrebbero essere gli stadi in Italia – Voto 10
2) La nostra guida Svetlana. Parlantina a parte, da ricordare con "piacere" per la tipica bellezza delle donne dell'Est – Voto 8
3) I tre tifosi juventini, tutti e tre ucraini, che Gabriele ed Io abbiamo incontrato fuori dallo stadio. Insolitamente preparati sul calcio italiano e molto simpatici – Voto 7,5
4) I prezzi dentro allo store ufficiale dello Shakhtar. Una volta tanto il cambio ci sorride – Voto 7,5
5) Il clima sereno e concentrato della squadra, durante l'allenamento – Voto 7
6) La connessione internet. Praticamente ovunque – Voto 7
7) Il cibo ucraino. Buono ma troppo "pasticciato". Il rischio "noia" è dietro l'angolo (ridateci gli spaghetti!) – Voto 6,5
8) La lingua inglese (questa sconosciuta). Possibile che siano in pochi a parlarla? – Voto 5,5
9) Le macchine improponibili che, ogni tanto, si vedono circolare. – Voto 5,5
10) Il vino che ci hanno servito durante i pasti – Voto 5

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