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Immobile e Balotelli, gol italiani in Champions (foto/video)

L’attaccante di Torre Annunziata fa gol all’Arsenal nel debutto in Champions. Lui, l’ex capocannoniere della Serie A, che in Italia non ha trovato squadra. La Juve gli ha preferito Morata che il Real può riprendere in qualsiasi momento. Brilla la stella di Immobile e quella di Balotelli che segna la prima rete col Liverpool.
A cura di Maurizio De Santis
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Sessanta metri palla al piede. Stretto nella morsa dei difensori dell'Arsenal, Ciro Immobile lascia carambolare la palla sul sinistro, elude la marcatura, entra in area e piazza un diagonale velenoso che fa esplodere i tifosi del Borussia. Ciro da Torre Annunziata, l'attaccante della Nazionale che Conte ha voluto in Azzurro mentre in Italia nessuno ha voluto in squadra. Zeman lo ha svezzato al Pescara, Ventura ne ha fatto un capocannoniere in A, Klopp lo sta allevando alla disciplina ferrea degli schemi che hanno fatto grande il Dortmund, ne affina riflessi e tecnica nella gabbia del footbonaut. Abbiamo lasciato che partisse, la Juve ha lasciato che andasse via investendo su Morata (lo spagnolo che il Real Madrid può ricomprare in qualsiasi momento) e monetizzando assieme al Torino la cessione della punta napoletana. "Sono molto contento – ha ammesso a Sky Sport -, già si parlava di un mio fallimento in Germania. Non è semplice integrarsi subito, sto lavorando tanto come è giusto che sia. Klopp mi ha concesso tempo e fiducia. Ne sono felice, perché lui sa cosa posso dare". Gli manca la maglia della Nazionale, che vuole indossare ancora, ma non l'Italia… "Tengo alla maglia azzurra e sono tornato a Dortmund molto più carico dopo la partita con gli azzurri. La Serie A? Continuo a seguirla, ma non mi manca. Qui sto bene".

Ma cosa deve fare un calciatore per farsi apprezzare? Madonna mia, che gol ha fatto Ciro! Da spellarsi le mani, urlare a squarciagola. Ha affondato il colpo come lama nel burro, s'è preso la scena dopo essere finito in panchina nelle prime uscite in Bundesliga. Nemmeno credeva ai suoi occhi. Credici, Ciro, credici. E' tutto tuo il merito. Non voltarti, Ciro. Guarda avanti, va per la tua strada. Un Paese che non sa valorizzare le proprie risorse, un Paese che per soldi ti preferisce un coetaneo non ti merita. Voleva la Champions League, s'è aggrappato con tutte le sue forze al sogno cominciato nel Golfo di Napoli – a Sorrento – e adesso lo vive a occhi aperti dopo aver fatto una lunga gavetta. A Grosseto, in una società che di lì a poco sarebbe fallita, sembrava essersi perso. In Coppa fece capolino quando sulla panchina bianconera c'era Ferrara. Mai apprezzato abbastanza, s'è preso telecamere e riflettori con una rete da manuale. E' tutto vero, Ciro, tutto vero. Ed è solo merito tuo.

Balotelli gol, spezza l'incantesimo in Champions. Nella stessa serata, dall'altra parte della Manica, Mario Balotelli arranca, sbuffa, non trova spazio né dimensione. A Liverpool lo hanno preso per rimediare alla partenza di Luis Suarez e ne hanno già fatto un idolo. Preceduto dalla sua fama sempre, nel bene (perché i numeri del campione li ha nascosti chissà dove) e nel male (quando permette, per le sue bravate, che i tabloid si scatenino con il gossip sfrenato). Una notte di sesso prima della sfida di Coppa, tra cosce e lenzuola, culi di bottiglia e dolce compagnia per ammazzare la solitudine. Poi va in campo contro i bulgari del Ludogorets e nemmeno te ne accorgi. Oppure sì ma per lui la notte di Champions è senza stelle. Almeno fino a quando, nella ripresa, non si desta dal torpore, trova uno spazio e ci si fionda alla sua maniera. Gol! E' la fine di un incubo per Super Mario che spezza così l'incantesimo. La Kop lo osanna, attendevano una sua rete come manna dal cielo. Un gol alle chiacchiere, un gol per il suo futuro, un gol per ricominciare e per capire (forse) che la potenza è nulla senza controllo. E che l'umore della folla nulla ti perdona, nemmeno se sei un fenomeno. Ciro Immobile e Mario Balotelli due facce della stessa medaglia del calcio italiano che perde la meglio gioventù. E invecchia.

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