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Immobile: “A me la Coppa Italia. E col Gallo voglio anche il Mondiale”

L’attaccante della Lazio ha parlato in conferenza stampa della Nazionale, della Lazio e della classifica cannonieri”. Sul rapporto con Belotti: “Inseparabili”. Una battuta sul suo compagno/avversario Strakosha: “Gli ho chiesto la formazione”.
A cura di Vito Lamorte
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Senza ombra di dubbio è uno degli uomini copertina di questo nuovo corso della Nazionale italiana:_ Ciro Immobile si è ritrovato con la maglia della Lazio ed è sempre più punto fermo della squadra di Simone Inzaghi e della rappresentativa azzurra. La coppia d'attacco con l'amico ed ex compagno di squadra Andrea Belotti ha funzionato alla grande e il futuro dell'Italia sembra meno grigio di quello che molti prospettavano:

Con due bomber con i nostri i numeri il Mondiale è un obbligo. Le cifre sono dalla nostra parte. Senza l’aiuto della squadra però non si può andare da nessuna parte. Noi siamo concentrati. E posso dirvi che sono stati due giorni perfetti in questo senso. Io indispensabile questo gruppo? Diciamo che se guardo ai fatti, ho giocate tutte le ultime partite e sono felice di quel che sto fecendo in Nazionale. Naturalmente di questo ringrazio il ct. Il gruppo è cresciuto. Da settembre quando siamo partiti col 3-5-2, con Francia e Israele. Poi i risultati ci hanno dato più consapevolezza; chi non conosceva il mister adesso lo conosce; e tra noi adesso c’è l’intesa di una squadra.

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Nella prossima gara contro l'Albania Ciro affronterà il compagno di squadra Strakosha, che farà il suo esordio tra i pali con la sua nazionale a Palermo:

L’ho sentito per telefono ieri. Lui a me: ‘Vi daremo filo da torcere", e io a lui: “Ma noi faremo di tutto per battervi”. Poi gli ho chiesto la formazione ma non c’è stato niente da fare. Ci eravamo già punzecchiati in settimana a Formello, anche con Tare. Intanto stiamo studiando l’Albania, una squadra che ha dei valori, ben allenata; non sarà una passeggiata. Il nostro 90% non basterà. Come li affronteremo? Credo che saremo aggressivi, anche negli uomini, poi servirà prudenza. Mi aspetto una spinta da Palermo: è sempre eccezionale giocare lì con la Nazionale.

La punta di Torre Annunziata non nega di voler provare a insidiare i primi della classifica marcatori della Serie A ma sa che non sarà facile. Ciro l'ha già vinta ed è consapevole che cosa vuol dire:

Io l’ho vinta in passato, quella classifica, so bene l’emozione, anche se in quella stagione mi bastarono 22 gol (2013/14, col Torino). Quest’anno ce ne vogliono di più… gli altri corrono non è semplice stare in scia. Ma se non dovessi farcela auguro la vinca Belotti.

Sul suo rapporto di amicizia con Andrea Belotti, attuale capocannoniere della massima serie italiana, non ci sono dubbi e la speranza sarà vederli lottare per lo stesso obiettivo con la maglia azzurra:

Io e Andrea siamo davvero amici, non è un obbligo perché dobbiamo lottare per il bene comune. Non cè alcuna rivalità tra noi, come con gli altri, Eder, Petagna… Io e il Gallo dividiamo la camera. Facciamo tutto insieme. Se vado a fare la criosauna arriva anche lui vado; tranne che in bagno…siamo indivisibili! Qui come già a Torino: questa intesa era nata lì. Cosa gli ruberei? Il colpo di testa, una vera arma letale.

Infine Ciro Immobile fissa gli obiettivi per il prossimo futuro con la Lazio e con la Nazionale:

Non eravamo certo favoriti all’inzio, c’era casino con Bielsa… da quando è arrivato Inzaghi poi è andato tutto a posto. Poi il presidente, Tare e Peruzzi dietro le quinte hanno fatto il resto. Abbiamo lavorato ben in ritiro, io avevo fiducia già allora. Adesso stiamo facendo davvero bene. Più difficile vincere la Coppa Italia o la qualificazione mondiale? Sono obiettivi importanti per me. Io dico che il lavoro paga sempre: ci mancano due step per vincere la Coppa e tante partite per la Russia. Bisogna vincere con la Nazionale e non sarà semplice; stesso dicasi per la Lazio: dovremo fare un grande derby, dovremo ripetere la prestazione dell’andata. Personalmente sto vivendo un grande momento. Quando sono arrivato a Roma, a inizio anno, a 27 anni, non venivo da un momento semplice. Quello che è successo serviva a me e alla Lazio, che sta facendo un grande campionato. Con cuore e testa umile, so di avere una bella responsabiltà che mi prendo in pieno.

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