Il triste addio di Guardiola, flop in Champions. E Torres torna a San Siro
Per Pep Guardiola la Champions League sta diventando un tabù. La brutta serata dell'Allianz Arena, che ha invece consacrato il gioco "catennacciaro" di Diego Simeone, verrà ricordata a lungo dall'ex guru del Barcellona: rimasto al palo anche in questa edizione, per la terza volta consecutiva. Dopo averne vinte due con i blaugrana, Guardiola è infatti andato incontro all'ennesima delusione europea, dopo quelle con Real Madrid e Barcellona nella scorsa edizione, diventando il terzo allenatore più sconfitto in semifinale: "Faccio i complimenti all'Atletico Madrid – ha esordito il tecnico ai microfoni di Mediaset – Ci abbiamo provato, ma non è bastato e nel calcio chi vice ha sempre ragione. Spero che Ancelotti porti questa squadra ad un livello più alto. Episodi? In semifinale di Champions League ci sono sempre episodi, non sono determinanti. Abbiamo fatto molto bene oggi, io lavoro per questo. Sento il calcio in questa maniera. Abbiamo perso contro una squadra molto forte. La gente è dispiaciuta con me, lo so, ma io ho provato ad aiutare i giocatori".
La felicità di Torres
Chi invece tornerà in Italia, e in uno stadio che non è riuscito ad apprezzarlo fino in fondo, è Fernando Torres. Stanco ma felice per l'esito della semifinale di ritorno, anche l'attaccante ex Milan si è fermato davanti alle telecamere italiane: "L'Atletico ha ora una nuova opportunità per fare la storia e vincere un titolo mai conquistato nella storia del club – ha spiegato Torres a Mediaset – Torno a Milano nella maniera migliore. Eventuale rivincita contro il Real Madrid? No, è solo un'opportunità per dare merito al nostro lavoro e dare lustro ad un club che sta crescendo notevolmente. Il Bayern ha meritato quanto noi di essere in finale, ma arrivati a questo punto è sempre difficile. E' stata una semifinale fantastica, tra due squadre differenti. Noi abbiamo trovato la giusta chiave della partita ma non ci saremmo sorpresi di vedere il Bayern in finale".