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Sorteggio di Champions, Bonucci: “Juve, voglio il Barça. Bayern? Meglio di no”

Venerdì a Nyon, ore 12, il sorteggio dei quarti di finale: blaugrana, tedeschi e Real le maggiori insidie nell’urna ma il difensore bianconero sente odore di rivincita contro Messi e compagni dopo la finalissima di Berlino.
A cura di Maurizio De Santis
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Venerdì prossimo, ore 12, a Nyon il sorteggio dei quarti di finale di Champions assegnerà alla Juventus l'avversario da battere per proseguire il cammino verso la finalissima di Cardiff. Bayern Monaco, Barcellona e il Real Madrid campione in carica le squadre più dure da affrontare. Poi c'è la mina vagante Leicester che Buffon – come ammesso subito dopo la gara vinta col Porto – preferirebbe non incontrare. Bonucci, invece, non ha timori reverenziali e – alla luce del primo obiettivo centrato, il superamento degli ottavi – punta lo sguardo oltre e scruta l'orizzonte. "Vogliamo andare avanti il più possibile", ha raccontato a Sky Sport24.

Senza se e senza ma, senza timore né calcoli della buona sorte perché regali in dote una squadra più abbordabile rispetto al trio dei top club. Anzi, la risposta del difensore bianconero è molto decisa: "Chi vorrei incontrare ai quarti? Mi entusiasma più di tutti il Barcellona (la squadra che nella finalissima di Berlino vinse 3-1 proprio contro la Juve, ndr). I catalani sono stati protagonisti di una grande rimonta con il Paris Saint-Germain". Orgoglio e voglia di rivincita, ambizione e determinazione: Bonucci serra la mascella e si prepara alla battaglia. "Per noi sarebbe molto stimolante incontrare la squadra che ci ha battuto in finale due anni fa – ha aggiunto – e che attraversa un ottimo periodo di forma".

Sì al Barcellona no al Bayern Monaco, i tedeschi sono una sorta di bestia nera per la Juventus considerati precedenti. "Da quando è arrivato Ancelotti in panchina hanno cambiato fisionomia di gioco ma sono sempre molto forti. Credo che il Bayern sia l'avversario più tosto da affrontare – ha concluso il difensore -. In una sola gara può succedere di tutto ma nel doppio confronto è più difficile".

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