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Il rientro di Balotelli e la corsa milanista al terzo posto

Reduce da due turni di squalifica, l’attaccante rossonero torna disponibile per la sfida contro il Catania. Il Milan conta sui suoi gol per tener lontano il pericolo viola!
A cura di Alberto Pucci
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Deja vu rossonero – C'è qualcosa di tremendamente già visto nel film milanista, andato in onda nelle scorse settimane. Constatato che Aprile non è proprio il mese preferito da Allegri, il cammino rossonero verso l'obiettivo stagionale rischia di nuovo di farsi impervio dopo i punti sprecati contro la Fiorentina al "Franchi". Passi per la sconfitta di Torino, da tutti preventivabile, ma il passo falso di Firenze rischia, ancora una volta, di essere decisivo per le sorti del Diavolo. L'anno scorso fu proprio una sconfitta casalinga contro i viola a consegnare il tricolore alla Juventus, quest'anno il rischio è che, alla fine, possano pesare in maniera decisiva i punti lasciati sul manto erboso dello stadio toscano. La scorsa stagione, tra l'altro, la disfatta con la Fiorentina arrivò sette giorni dopo il pareggio di Catania, dove il Milan (anche in quella occasione) perse terreno nei confronti della Juventus. Rossoazzurri che, manco a farlo apposta, si materializzeranno domenica prossima nel posticipo della 34esima giornata di Serie A: un turno che, adesso, rischia di diventare cruciale per la corsa al terzo posto. Milan con la sindrome da "braccino del tennista"? Per fugare ogni dubbio, Massimiliano Allegri si (ri)gioca la carta Balotelli, al rientro dopo la punizione dietro la lavagna durata due turni. Fatta la premessa che quando è in campo "Super Mario" il Milan non perde e, soprattutto, la mette dentro, il clima nel quartier generale milanista sembra volgere al bello, in vista del match contro il Catania di Maran. Ma basterà la presenza del "bad boy" milanista, per portare a casa i tre punti?

Balo is back (again) – Dal clamoroso ritorno in Italia al rientro in campo dopo la "consueta" squalifica: nel mezzo sette gol in otto partite, qualche "vaffa" sparato a casaccio e un "comunissimo" epiteto (cretino) rifilato alla persona sbagliata, nel momento sbagliato. Evitando di tornare sul nervo scoperto di Mario (tra l'altro stuzzicato dalla tifoseria avversaria) e sul grado di permalosità di certi arbitri, resta evidente l'importanza dell'ex Citizens e la difficoltà del Milan a gonfiare la rete, senza il suo cavallo di Troia preferito. Domenica sera, per fortuna dei ragazzi di Allegri, ci sarà il ritorno di Balotelli e (probabilmente) il "ripristino" di quel trio di creste che tanto aveva fatto parlare nei primi minuti di gioco. Con El Shaarawy e Balo, infatti, dovrebbe esserci anche Niang: una scelta dettata, soprattutto, dalla scarsa consistenza di Robinho (che continua a giocare come se fosse sulla spiaggia di Ipanema con gli amici) e dalla condizione fisica di Pazzini, apparso ancora un pò "giù di corda" dopo l'infortunio di Genova. Il Milan è Balotelli-dipendente? La domanda, posta da molti critici, troverà risposta domenica nei novanta minuti contro i siciliani. I numeri, però, autorizzano a considerare una risposta affermativa: senza Balo, il Milan ha fatto solo un gol in due partite. Tutto intorno a Mario, quindi: chiamato a dimostrare sul campo di aver trovato quella tranquillità interiore, necessaria per far bene nel finale di stagione (che si preannuncia caldissimo), a caricarsi sulle spalle i suoi compagni (come aveva fatto sin dal suo arrivo) e a "monetizzare" con gol e vittoria la sua scelta (non facile) di non partire per New York e rinunciare al galà organizzato dal "Times" e dedicato ai 100 personaggi più influenti di questo pianeta.

L'ultimo sforzo – Il finale di stagione milanista, non è mai stato così importante come in questi due anni. Nella scorsa stagione, lo scudetto regalato alla Juventus aveva dato il via alla grande rifondazione rossonera con le cessioni dei vari Ibrahimovic e Thiago Silva. Quest'anno, senza l'accesso alla prossima Champions League, potrebbe esserci l'ennesimo terremoto in Via Turati. A rischiare, oltre che un gruppetto di giocatori che, senza Champions, potrebbero partire o vedersi ridurre lo stipendio di brutto, è in primis Massimiliano Allegri che, cercato dalla Roma, potrebbe lasciare Milano e la panchina rossonera. Inoltre, l'eventuale "flop" in queste ultime giornate, non consentirebbe alla società di mettere gli occhi (e possibilmente acquistare) i giocatori giusti per far fare il salto di qualità alla truppa milanista. Anche lo stesso acquisto di Balotelli, al quale adesso ci si aggrappa per conquistare l'ambito terzo posto, sarebbe decisamente più difficile da digerire senza gli introiti che solo la coppa dalle grandi orecchie riesce a garantire. Calendari alla mano, Milan e Fiorentina hanno più o meno lo stesso grado di difficoltà, nelle ultime decisive partite…con una sola differenza (che potrebbe generare sospetti e polemiche): i rossoneri giocheranno quasi sempre dopo il match dei viola. In pratica, Balotelli e compagni scenderanno in campo conoscendo già il risultato dell'avversario. Una casualità che fa a pugni con la regolarità del campionato, uno scherzo del destino che rende meno ripida la salita al torpedone rossonero…in attesa che Mario inserisca le ruote motrici e porti fuori dai guai la comitiva di Allegri!

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