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Il racconto di mercato di Raiola: “Ibra avrebbe voluto chiudere la carriera a Napoli”

L’agente dello svedese svela il retroscena di mercato: “Zlatan ha un’anima napoletana ma in Italia ormai nessuno si può permettere l’attaccante svedese”.
A cura di Maurizio De Santis
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Questione di soldi e di opportunità. Questione di sliding doors e di treni che passano. Questione di scelte che Mino Raiola, procuratore di Ibrahimovic e Balotelli, spiega ancora una volta quando parla dei suoi assistiti che – anche di recente – sono stati accostati di nuovo a club italiani. Nessuna possibilità che tornassero in Serie A: impossibile che lo facesse Zlatan, calciatore che è garanzia di vittoria quando si tratta di titoli nazionali ma costa tantissimo, troppo per le società tricolori; meglio che non lo abbia fatto Super Mario che dal Belpaese era andato via senza troppi rimpianti né da parte sua (lo ha ammesso anche adesso che si trova a Nizza) né da parte del Milan che prima lo accolse poi lo riconsegnò al Liverpool.

Ibrahimovic alla prima stagione al Manchester United
Ibrahimovic alla prima stagione al Manchester United

Quanto a Ibra, dopo l'Europeo in Francia, ha scelto di raggiungere José Mourinho a Manchester, con il club che assecondò le scelte del manager portoghese certo che avere in rosa uno come l'ex Psg sia come mettere il gol in banca. Basta dare un'occhiata allo score… 5 reti in altrettanti partite tra Community Shield (strappata al Leicester proprio grazie a una stoccata di Zlatan) e Premier. Sull'attaccante svedese c'era anche l'interesse di molte squadre italiane, tra queste anche il Napoli – alle prese con l'addio di Higuain – come rivelato a ‘Radio Crc' proprio dal procuratore.

Non voglio dire se il presidente Aurelio De Laurentiis mi ha contattato questa estate, perché non mi piace parlare del passato – ha ammesso Raiola -. Sicuramente Zlatan Ibrahimovic ha un'anima napoletana e un giorno mi disse che sarebbe stato bello chiudere la carriera lì. Ma in Italia ormai nessuno si può permettere l'attaccante svedese.

Diversa invece la posizione di Mario Balotelli, la cui carriera è andata in picchiata nelle ultime stagioni: "Per Mario Napoli rappresenta una città speciale – ha concluso l'agente -, è lì che vive sua figlia. Ma io stesso non volevo che tornasse a giocare in Italia".

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