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Il piccolo Girona nella Liga: una prima volta storica

Gioca in uno stadio da 9 mila spettatori. Ma sfiderà Barcellona e Real Madrid. Ha il miglior attacco della Liga 2, grazie al capocannoniere Moreno Longo. Gli Albirrojos hanno firmato un piccolo miracolo catalano. Con l’aiuto di Pere Guardiola, il fratello di Pep, e al legame col Manchester City.
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Un orgoglio tutto catalano. Per la prima volta nella sua storia il Girona, che ha passato buona parte dei suoi 87 anni di storia in terza o quarta divisione, giocherà nella Liga. Lo stadio Montalivi, da 9 mila posti, ospiterà il Barcellona in una delle sfide già più attese della prossima stagione. Più che un club, più di una favola, quella del Girona, che ha trovato la strada per la grandezza grazie a Pere, il fratello di Pep Guardiola.

Stagione capolavoro

Con 20 vittorie e 10 pareggi in 41 partite, grazie allo 0-0 contro il Zaragoza, il Girona è matematicamente secondo, e dunque promosso, con una giornata d'anticipo. Qui è rinato Samuele Longo, capocannoniere con 14 reti. "Sono tornato a divertirmi dopo tanto tempo. Certe emozioni non le respiravo da un po’” diceva a marzo a Sky Sport. “Tolta l’esperienza all’Espanyol, questa è la prima volta in cui credono davvero in me. Sai, fare spezzoni di partita non è semplice e negli ultimi anni non ho mai avuto modo di mettermi in mostra come avrei voluto. Trovare la porta con questa regolarità è una grande soddisfazione”.

Il tecnico Machin ha disegnato un 3-5-2 bilanciato, equilibrato dietro e letale davanti. Costretto a interrompere la carriera al Numancia a 23 anni per un infortunio al ginocchio, ha imparato come assistente di Juan Carlos Unzué, già allenatore dei portieri nel Barcellona di Guardiola e Frank Rijkaard. Il Girona, miglior attacco della Liga 2, poggia sui due tornanti, i “carrilleros Aday e Pablo Maffeo, che ha segnato il gol più veloce nella stagione dei biancorossi (dopo 31 secondi contro il Gimnastic): a loro il compito di supportare l'attacco e costruire quella che diventa una linea difensiva a cinque in fase di non possesso.

Machin ha affidato a Pere Pons, uno dei migliori prodotti del vivaio, il ruolo di cervello del centrocampo, affiancato dadue mezze-ali più offensive. Un ruolo in cui si sono alternati Borja Garcia, Portu e il vice-capitano Alex Granell. La stagione, però, è iniziata in salita, con una sola vittoria nelle prime sei giornate. Ma dalla 14ma, gli Albirrojos ne ottengono 24 in nove gare. A dicembre battono 2-1 i dominatori del campionato, il Levante. E davanti a 9082 spettatori, l'affluenza più alta di tutta la stagione, celebrano lo 0-0 che sa di leggenda. Il capolavoro è servito.

La storia

A Girona, lo sport diventa espressione di uno status sociale e di un'appartenenza forte. In questa ricca cittadina vicina al confine francese, dove i tavoli del Celler Can Roca, votato il miglior ristorante al mondo nel 2013, son praticamente sempre pieni, in questa terra di grandi ciclisti, si tifa per la squadra locale e per il Barcellona. Con la Costa Brava a un passo, il pubblico locale ha fatto fatica ad appassionarsi per lo scomparso Akasvayu Girona, la squadra di basket che con Marc Gasol vinse l'Euro Cup del 2007 senza mai riuscire a riempire il palazzetto da 5500 spettatori. “Qui a Girona hai molte alternative, puoi andare al mare, o sulla neve, e il calcio finisce in secondo piano” spiega al pais il direttore sportivo Quique Cárcel. “Ma adesso, un po' come è successo negli ultimi anni al Villarreal, le cose stanno cambiando. I bambini cominciano a seguire la squadra. Stiamo facendo la storia”.

La storia del club è già cambiata una prima volta nel 2008, dopo la seconda promozione di fila che ha riportato il Girona in terza divisione dopo 49 anni. Galleggia a metà classifica per quattro anni, poi sogna l'impresa nel 2013. Gli Albirrojos, secondi a quattro giornate dalla fine, perdono però contro Villarreal e Almería, che li batterà poi 4-0 nella finale playoff. Il club entra in amministrazione controllata. Nel 2015 avrà debiti per 4,5 milioni e mancherà la promozione diretta per due gol (peggior differenza reti rispetto allo Sporting Gijon).

Arriva Guardiola

Quell'anno, la storia del Girona cambia di nuovo. L'80% della società viene acquisito dalla TVSE FÚTBOL, divisione della francese Tv Sports Events, presieduta da Jean-Louis Dutaret, che promette di lasciare ai catalani la gestione del club. La Tvse ha un consulente esterno per la regione piuttosto rilevante: Pere Guardiola, il fratello di Pep nonché proprietario della Media Base Sports, un'agenzia di management che ha costituito insieme a Jaumé Roures, già in Mediapro, la compagnia che fa da advisor per la Liga per la gestione dei diritti tv e controlla la produzione televisiva degli incontri. Pere Guardiola che rappresenta, oltre al tecnico del City, Luis Suárez, Andrés Iniesta e Thiago Alcantara, crea una partnership non ufficiale con il Manchester City che il primo anno gira agli spagnoli in prestito Florian Lejeune, ex difensore nella Francia under 20, l'attaccante nigeriano Chidiebere Nwakali e Ruben Sobrino. Attraverso Pere, che lo rappresenta, al Girona arrivano anche Maffeo e Pablo Mari.

Pere, che ha aperto un ufficio per la MBS anche a Manchester, ha agito da intermediario nel maggio 2016 tra la famiglia Pozzo e il colosso del marketing sportivo cinese Desports per la cessione del Granada per 37 milioni di euro. Lo stesso gruppo, che possiede anche il 5% dei Minnesota Timberwolves in NBA, sarebbe ora interessato, attraverso la consulenza di Hernan Crespo, ad acquisire il 30% del Parma. La società con base a Shanghai, fondata dall'ex giornalista Jiang Lizhang, che aiutò Figo in un affare nel 2004, è stata rilevata nel 2015 da una cordata di imprenditori e aziende cinesi che vi hanno messo a patrimonio circa 110 milioni di euro. Nessuna acquisizione in vista, inveve, per gli Albirrojas.

Il Girona, anche dopo la storica promozione nella Liga, non entrerà a far parte del City Football Group come il New York City FC, il Melbourne City e gli Yokohama F. Marinos. “Penso che il legame con il Manchester City si intensificherà nel breve periodo” sosteneva l'anno scorso il presidente del consiglio d'amministrazione del club, Ignasi Mas-Bagà.

“Un momento storico”

“Abbiamo chiuso un discorso lasciato sospeso” ha dichiarato al Pais il centrocampista 32enne Fran Sandaza, tornato al Girona dopo un anno a Tokyo. “Abbiamo raggiunto l'obiettivo grazie all'unione e all'etica del lavoro. Spero che potrò giocare nella Liga, è una sfida personale per me”. Sarà una festa per tutto il calcio catalano, che per la prima volta dal 2007, l'ultima stagione in massina divisione del Nàstic, avrà tre squadre nella Liga. “E c'è ancora spazio per una quarta” ha detto Carles Puigdemont, presidente of the Generalitat ed ex sindaco della città. "E' un'anomalia che solo Barcellona e Espanyol giochino nella Liga. Questo è un momento storico. Il Girona, dopo tutte le sofferenze di questi anni, meritava una gioia così”.

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