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Il Milan si riscopre Robinho-dipendente: contro il Palermo, il brasiliano giocherà da trequartista

Non è stato ancora utilizzato da Allegri a causa della pubalgia che non lo lascia stare, ma adesso Robinho è tornato a disposizione. Con lui in campo e grazie ai suoi gol, l’anno scorso il Milan volò verso il tricolore.
A cura di Alessio Pediglieri
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milan robinho

La falsa partenza in campionato sta costringendo il Milan e Allegri a dover recuperare tutti i big il prima possibile. Chi moralmente (vedasi Ibra e la sua strana stanchezza), chi fisicamente (vedasi Mexes, Robinho, Pato). Insomma, il  Milan deve ripartire alla grande alla ripresa del campionato o almeno ha il dovere di provare a farlo. Quello che è certo è che il Milan ora dovrà appoggiarsi ai ‘soliti' noti, come Cassano, Thiago Silva e Clarence Seedorf, ma anche al ritorno importante di due giocatori che potrebbero fare la differenza: Robinho e Mexes, pienamente recuperati. Il brasiliano è stata la vera rivelazione dello scorso anno insieme a Kevin Prince Boateng, mentre il difensore francese arriva da un'ottima esperienza in Capitale dove soi è guadagnato i galloni da titolare scalzando Juan e Burdisso.

Un anno fa, lo scudetto portava il marchio di Robinho

L’anno scorso Robson de Souza è stato il giocatore di movimento più presente nei vari ‘undici’ messi in campo da mister Allegri nella conquista dello scudetto e, malgrado si ricordi Robinho maggiormente per i numerosi errori sottoporta è necessario ricordare che non a caso nell'anno del diciottesimo tricolore sia stato il capocannoniere del Milan con 14 reti, al pari di Ibrahimovic e Pato. Il brasiliano permette ai rossoneri maggior mobilità nel reparto offensivo, riuscendo a giocare anche tra gli spazi, dietro alle punte dove sta mancando il supporto di un Boateng alle prese con problemi fisici. E Robinho, numeri e statistiche alla mano, è un giocatore "portafortuna" per il Milan visto che quando è presente in campo spesso e volentieri i rossoneri ottengono vittorie importanti e riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati. Segni che il brasiliano sia più importante di quanto spesso si pensi. Che sia stato uno dei giocatori più importanti per la conquista del 18° tricolore rossonero non è un segreto ma anche un anno fa, Robinho iniziò in sordina tra difficoltà di rendimento e problemi fisici. La pubalgia non ha finora permesso al sudamericano di cominciare la sua seconda stagione in rossonero e Allegri sta decisamente avvertendo la sua assenza a livello di schema di gioco e soprattutto di dinamismo. Ciò che capitò anche lo scorso anno quando il Milan ha più volte fatto a meno di lui a causa della sua condizione fisica non ottimale e, fatta eccezione per la vittoria casalinga nella gara inaugurale (Milan-Lecce 4-0), i rossoneri senza di lui hanno raccolto solo due pareggi, due 1-1 in casa col Catania e a Roma contro la Lazio.

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Stakanovista nel Milan tricolore

La conquista di un posto da titolare non è stata scontata ed è arrivata dopo circa un mese di "apprendistato", passando per l’accantonamento di Ronaldinho (poi venduto), e coincide con la sofferta vittoria per 1-0 con il Genoa a San Siro: da lì, con Robinho in campo, il Milan collezionerà quattro vittorie consecutive e soprattutto scoprirà nell’ex giocatore di Santos, Manchester City e Real Madrid, una pedina essenziale. Il 16 ottobre arriverà anche la prima rete in casa contro il Chievo e sarà soltanto un crescendo che lo porterà ad essere, a parimerito con Ibrahimovic e Pato, il capocannoniete rossonero finale con 14 sigilli. Un suo gol in particolare, quello di Brescia dello scorso 23 aprile, è stato da tutti indicato come il vero gol scudetto, una rete che ha fatto guadagnare agli uomini di Allegri quel vantaggio sulle inseguitrici sufficiente per cucire sul petto una parte del tricolore: 45 le sue presenze stagionali, ma le 34 in campionato fanno di lui il secondo giocatore più utilizzato, secondo soltato ad Abbiati, primo tra i giocatori di movimento.

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Contro il Palermo, Robinho e Mexes titolari

L'assenza di Robinho in casa rossonera conta e non poco. Probabilmente non si può parlare di un vero e proprio Milan Binho-dipendente, ma il vero peso della sua indisponibilità è evidentemente chiaro. Allegri ha parlato della partita tra Milan e Juventus come dell’ultima gara da affrontare con un evidente handicap dal punto di vista degli infortuni, ed infatti proprio il verdeoro tornerà a disposizione dalla prossima giornata contro il Palermo. Ma il Milan ha già pagato dazio con il Napoli e i bianconeri, e non è assolutamente poco. Contro il Palermo, nell'anticipo di sabato sera per via della ripresa anche della Champions, il Milan giocherà probabilmente dal primo minuto con il brasiliano trequartista. Robinho avrà il compito di fare il vice Boateng e suggerire palloni vincenti per la coppia col mal di pancia Ibrahimovic-Cassano.
C'è invece curiosità e fiducia attorno a Mexes. Senza avere la pretesa di riaverlo subito con lo stesso smalto dei tempi d’oro nella Capitale, Max Allegri e tutto l’ambiente rossonero sperano che il francese possa attribuire sicurezza ad un reparto che, pur avendo Thiago Silva a disposizione, ha presto perso lo scettro di miglior difesa in campionato dopo alcune prestazioni poco felici (di Alessandro Nesta in particolare) e addirittura otto reti subite. Il francese sarà regolarmente convocato dal tecnico dopo le sedute di allenamento che l'hanno rivisto prepararsi con i compagni e lavorando in gruppo. Sarà un test importante che potrebbe anche permettere altre soluzioni tattiche del Milan: con Mexes e Nesta titolari centrali, Thiago Silva, infatti, potrebbe scalare a centrocampo aiutando un reparto che sta vivendo difficoltà evidenti per una serie di assenze causate da infortuni più o meno gravi.

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