Il Lecce promosso in Serie A: la città è in festa

Un grigio purgatorio ricco di imprevisti, un campionato impervio che al minimo sbaglio ti condanna senza appello. Dopo una stagione piena di ansie e di timori, la Serie B ha emesso i suoi verdetti finali, dipingendosi di tinte forti e divenendo di un giallorosso sfavillante.

I colori dominanti sono quelli del Lecce che riabbraccia la massima serie dopo un anno di campionato cadetto che l’ha vista primeggiare all’ultima giornata. Il desiderio bramato per un’intera stagione e divenuto finalmente realtà al fischio dell’arbitro che ha innescato una gioia sovrumana sfociata in festeggiamenti contagiosi e dilaganti.

Lo Stadio di Via del Mare si è tramutato in una bolgia delirante, tra i giocatori impegnati in goliardici inseguimenti e gavettoni e i tifosi sugli spalti in festa tra cori e sventolio di bandiere. Esultanza culminata nel boato che ha accompagnato l’emozionante momento in cui capitan Giacomazzi ha alzato al cielo la Coppa Ali della Vittoria, destinata alla vincitrice del campionato di B.

Intanto fuori dallo stadio un’intera città era già in festa. Dai caroselli in auto e in moto per le vie urbane alle piazze invase dai tifosi impegnati nei bagni propiziatori nelle fontane. Tutti a scrutare l’orizzonte per veder comparire il pullman scoperto con sopra l’intera squadra pugliese portata in trionfo per la città. E pensare che il pacato Gigi Di Canio, al termine della rovinosa stagione precedente, era stato riconfermato quasi a sorpresa per ricevere poi l’incarico di allenatore-manager, secondo lo stile inglese.

Il mister alla guida di una compagine rinvigorita e rinforzata, ha portato il Lecce verso il lieto esito finale che, dopo la sconfitta contro il Cesena e il pareggio di Vicenza, sembrava non voler arrivare mai. La festa rimandata e il successo al fotofinish hanno aumentato la gioia di essere riapprodati in Serie A, seguiti dal Cesena e da una terza squadra che sarà decretata dai play off.

Ariana De Maio