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Il Decreto Stadi è legge. Agli agenti la ‘pistola elettrica’, tassa sicurezza per i club

Con il voto di fiducia espresso in Senato (169 sì, 104 no) arriva il via libero definitivo al Decreto Stadi. Il presidente della Lega di A, Beretta: “Il prelievo forzoso sui club per pagare le spese degli agenti impegnati in eventi sportivi è iniquo”
A cura di Maurizio De Santis
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"Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive". Il via libera era arrivato alla Camera il 2 ottobre scorso, con il voto di fiducia del Senato (164 sì, 109 no) il Decreto Stadi diventa legge ed entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La linea della repressione scelta dal Governo si articola su alcuni punti chiave: Daspo di gruppo (che potrà colpire anche chi si macchia d'episodi violenti all'estero), arresto differito, possibilità per gli agenti d'avere in dotazione il ‘taser' (la pistola elettrica), tassa imposta alle società (dall'1 a 3%, per una cifra di 6-8 milioni) per coprire le spese delle forze dell'ordine impegnate per tutelare la sicurezza e l'ordine pubblico in occasione di eventi sportivi. Ed è proprio il prelievo forzoso che ha sollevato la reazione contrastante della Lega di Serie A. "Provvedimento importante per rafforzare la sicurezza negli impianti – ha ammesso il presidente Beretta – e contrastare quelle minoranze di tifosi che hanno comportamenti inaccettabili. Quello che non ci piace è il prelievo degli incassi da stadio dei club per coprire i costi della sicurezza. Ribadisco: il calcio italiano (e in particolare la serie A) è un contribuente molto importante e assicura all'erario entrate dirette e indirette significative. Già da tempo inoltre copre tutte le spese relative alla sicurezza all'interno degli impianti".

Le misure previste nel Decreto Stadi

Daspo di gruppo. Divieto di accesso alle manifestazioni sportive di almeno 3 anni per i responsabili di violenze di gruppo (ove sia accertata una partecipazione attiva del singolo) e da 5 a 8 anni (con obbligo di presentarsi in commissariato) nel caso di recidivi. Il provvedimento verrà esteso anche a chi è stato denunciato o condannato per l'esposizione di striscioni offensivi, violenti o razzisti, per reati contro l'ordine pubblico e altri delitti gravi (rapina, detenzione di esplosivi, spaccio di droga). A testimonianza dell'ulteriore inasprimento della sanzione il Daspo potrà essere comminato anche nei confronti di chi partecipa anche all'estero a scontri o minacce mettendo a rischio la sicurezza o l'ordine pubblico.

Frode sportiva. Chi compra o vende una partita rischia fino a 9 anni di carcere. L'inasprimento, che comprende anche l'aggravante di ‘combine' che influisce su scommesse autorizzate, consente l'uso di intercettazioni e legittima l'arresto facoltativo in flagranza e le misure cautelari in carcere.

Blocco trasferte e arresto differito. Divieto di trasferta per uno o due campionati nel caso di gravi episodi di violenza. L'arresto in flagranza differita è consentito anche contro chi intona cori o innalza striscioni che incitano alla discriminazione razziale o etnica.

Tifosi come sorvegliati speciali. Gli ultrà facinorosi oppure riconosciuti come recidivi a causa dei loro precedenti verranno trattati come mafiosi e terroristi, finendo così sotto sorveglianza speciale di pubblica sicurezza oppure gravati da ulteriori misure di prevenzione (divieto oppure obbligo di soggiorno).

Taser ai poliziotti. La pistola elettrica verrà data in dotazione alla polizia in via sperimentale ma con le necessarie cautele per la salute e secondo principi di precauzione.

La tassa sulla sicurezza. Le società sportive dovranno destinare una quota dell'incasso (dall'1 al 3 %) per pagare gli straordinari degli agenti addetti alla sicurezza.

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