Il Coni tessera come sportivi i giocatori di videogames
Anche tra chi gioca ai videogames si nasconde un Messi, o un Cristiano Ronaldo, o un Carlos Tevez. Insomma, un top-player della consolle che con il joystick in mano riesce a strabiliare le platee virtuali riuscendo ad ottenere risultati unici. Tanto da poter essere anche tesserato dal Coni, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, il massimo organismo sportivo che ha deciso di annoverare tra i veri e propri sportivi, intesi come atleti a tutti gli effetti, i videogamers, i patiti dei videogiochi che hanno come materia lo sport. A dirla così sembrerebbe quasi una follia ma l'Italia non ha fatto altro che allinearsi ad un trend che nel mondo è già molto sviluppato e che innalza la figura del ‘giocatore virtuale' che per raggiungere determinate prestazioni deve avere la ‘stoffa' dell'atleta.
Competitività e agonismo anche nei videogames. Da questa decisione nascono sotto l'egida del Coni i "Giochi Elettronici Competivi": quelli riconosciuti sinora sono League of Legends, Fifa, Heroes of the Storm, Dota 2, Hearthstone, Starcraft 2, Street Fighter, Tekken, The King of Fighters ma c'è da credere che presto ce ne saranno molti altri. La particolare novità è giunta dall’Asi (Associazioni Sportive/Sociali Italiane), che da oggi riconoscerà come sportivi a tutti gli effetti i giocatori di videogames. L’Asi, tra l’altro, è un ente ufficialmente riconosciuto dal Coni, pertanto potrà garantire il tesserino ai propri iscritti.
Maggiori spiegazioni sono arrivate da Pietro Soddu, direttore operativo di Gec:“Vogliamo avvicinare le persone al concetto di gioco e istruire sul come giocare, in modo anche competitivo, nel rispetto della salute e della persona. Tutto questo con lo scopo di allineare l’Italia al resto del mondo dove la presenza di queste realtà è assai solida”.