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Il Cairo, scontri tra ultrà e polizia: almeno 30 morti

Il bilancio degli scontri scoppiati a Il Cairo (in Egitto) è durissimo: almeno una trentina i morti, ma il numero è destinato a salire, in occasione della gara tra Zamalek e Enppi. il Primo Ministro egiziano comunica la sospensione del campionato a tempo indeterminato.
A cura di Maurizio De Santis
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Circa trenta morti (secondo le prime news) ma il numero è destinato a salire, e almeno una ventina di feriti. E' il bilancio degli scontri violentissimi scoppiati a Il Cairo tra le forze dell'ordine e la frangia più estrema della tifoseria dello Zamalek. Incidenti scoppiati in occasione della sfida contro l'Enppi quando il gruppo ultrà ‘white knights' – secondo fonti mediche della capitale egiziana – nel tentativo di entrare allo stadio pur essendo sprovvisti di biglietto, sarebbero stati bloccati dalla polizia, che ha inizialmente provato a disperderli sparando lacrimogeni, e poi stipati in una sorta di ‘gabbia'.

La furia della folla, il panico, le urla, il tentativo di fuggire avrebbero causato i decessi di persone rimaste schiacciate dalla calca. Il ministero dell'Interno ha confermato la tragedia ma, al momento, non è stato in grado di comunicare il numero preciso delle vittime.

Campionato sospeso. Notizie frammentarie rimbalzano in Europa attraverso il tam tam dei Social Network (secondo post apparsi su Facebook). Un calciatore dello Zamalek, Omar Gaber, si è rifiutato di scendere in campo per la decisione della Federazione di far giocare comunque la partita. Mentre i circa cinquemila spettatori presenti sulle tribune, venuti a conoscenza degli episodi di violenza e dei morti, in segno di protesta si sono girati mostrando la schiena a rettangolo verde dove la partita si giocava regolarmente. Più tardi è arrivata la comunicazione ufficiale da parte del Primo ministro egiziano che ha sospeso a tempo indeterminato il campionato. Era già successo in occasione della tragedia di Port Said, quanto i morti furono 74.

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