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Il Banik Ostrava delude, il tecnico manda i giocatori a zappare

La singolare punizione inferta dall’allenatore, Radomir Korytar, alla squadra che dopo 5 giornate di campionato ha raccolto solo 1 un punto ed è stata sconfitta 4-3 da un club di 4a divisione in Coppa Nazionale.
A cura di Maurizio De Santis
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Uno dei calciatori del Banik Ostrava ai lavori forzati (immagine tratta da Twitter)
Uno dei calciatori del Banik Ostrava ai lavori forzati (immagine tratta da Twitter)

Braccia sottratte all'agricoltura. Un tempo si diceva così dei ragazzi che avrebbero fatto meglio a spezzarsi le rene a lavorare piuttosto che a commettere sciocchezze. La pensa allo stesso modo il tecnico Radomir Korytar che – scontento del pessimo campionato della squadra – ha inflitto ai calciatori del Banik Ostrava una punizione singolare. Un solo punto in cinque partite nella massima serie Ceca sono un bottino mortificante e la sconfitta patita in Coppa Nazionale contro il TJ Jiskra Rýmařov (4-3 contro un club di quarta divisione) – che ha scatenato le ire della tifoseria – hanno portato l'allenatore al gesto risolutivo: ha messo tutti i calciatori della rosa ai lavori forzati. Ha procurato pale, picconi, zappe e carriole perché ogni giorno, di buon mattino, si presentino al centro sportivo e si rendano ‘socialmente utili'. Con la fatica, magari, ritroveranno la verve smarrita e passerà loro la voglia di fare i lavativi.

Ora et labora, in silenzio e a capo chino… cosa, però, che non riesce proprio a tutti perché c'è chi reputa quel castigo un'esagerazione, una punizione troppo severa… in fondo, è solo un gioco. Per il tecnico del Banik Ostrava è anzitutto una questione di onore e credibilità. Per i tifosi è il giusto rimedio per risvegliare una squadra apparsa svogliata e senza nerbo. "C'è qualcuno che ha accettato di buon grado questo provvedimento – ha ammesso il tecnico, Korytar – e altri che non hanno digerito questa mia decisione… come il centrocampista brasiliano, Dyjan Carlos de Azevedo, che diceva di avere forti dolori alle braccia". L'allenatore, però, non ha intenzione di recedere o ammorbidire la propria posizione e dichiara: "Questa cosa continuerà fino a venerdì – ha concluso – perché devono capire che loro, i calciatori, sono fortunati e fanno una vita comoda. E non è accettabile che in campo non diano l'anima".

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