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Icardi patteggia, le frasi contro i tifosi nel suo libro “inneggiavano alla violenza”

L’attaccante argentino e il club concordano la sanzione pecuniaria dinanzi alla procura federale. Si chiude così il caso scoppiato per le parole del calciatore che nell’autobiografia ricordava il battibecco con i sostenitori in occasione di Sassuolo-Inter del 2015.
A cura di Maurizio De Santis
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La reazione di Icardi e Guarin contro i tifosi a Reggio Emilia come citato nel libro
La reazione di Icardi e Guarin contro i tifosi a Reggio Emilia come citato nel libro

Una multa di 13.500 euro per Icardi e un ammenda di 6.500 per l'Inter. Si chiude così, con un patteggiamento, l'inchiesta che la Federazione aveva aperto nei confronti dell'attaccante argentino e della società nerazzurra. Un passaggio formale che, una volta volta informata la procura generale del Coni, non ha ricevuto opposizione da parte del Presidente Figc, Tavecchio, archiviando il caso che era scoppiato a ottobre scorso. A scatenare la bufera erano state alcune frasi raccolte dal capitano nell'autobiografia in riferimento a quanto accaduto al termine di Sassuolo-Inter del 2015, quando sia Maurito sia Guarin furono protagonisti di un battibecco con una parte della tifoseria in trasferta a Reggio Emilia.

"Vidi un ultrà strappare la mia maglia a un bimbo e iniziai a insultarlo, avrei voluto picchiarlo", è questo il periodo che fa riferimento a quel frangente, finito prima nel mirino dei sostenitori poi della procura federale che ne aveva ravvisato gli estremi per il deferimento, almeno fino a oggi quando le parti hanno concordato la sanzione pecuniaria e composto la vicenda.

Cosa c'era scritto nel libro autobiografico di Icardi?

Nella stagione tormentata dell'Inter c'è anche questo episodio ad aggiungere zavorra alle ambizioni di una squadra in corsa per un posto in Champions. Le pagine di quel libro divennero una sorta di ‘atto d'accusa' nei confronti del calciatore, già nell'occhio del ciclone in seguito alla lunga estate calda delle trattative per il rinnovo e delle voci di un possibile addio (il Napoli tentò l'argentino).

Giocatore e tifosi erano ai ferri corti

La curva Nord aveva risposto con durezza: "Icardi con noi ha chiuso. Perché tante squallide finzioni? Nella sua testa evidentemente qualcosa gira al contrario. Un individuo del genere non merita di essere capitano: togliti la fascia pagliaccio".

Le frasi incriminate: "Vergognatevi tutti"

Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: ‘Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti'. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo.

"Porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto"

Nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo… I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: ‘Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo'. Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce'.

Il faccia a faccia con uno dei capi della Curva interista

Non devo chiedere scusa a nessuno di voi, se vi va bene perfetto, altrimenti ciao… Oggi fra me e i tifosi della Nord c’è rispetto reciproco, come è giusto che sia. Anche loro hanno un ruolo importante per il successo della squadra…

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