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Icardi: “Non ho rubato la moglie a Maxi Lopez”

L’attaccante argentino torna sul “triangolo amoroso” con Wanda Nara e Maxi Lopez, ma spiega: “Eravamo semplici compagni di squadra, ci conoscevamo. Poi si sono lasciati ed è successo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La vicenda dell'ormai "famoso" triangolo amoroso tra Maurito Icardi, Wanda Nara e Maxi Lopez, continua a far discutere: a tornare sulla vicenda, stavolta, è stato proprio l'attaccante nerazzurro durante un'intervista rilasciata a Fox Sports. "Capisco il boom mediatico dovuto alla mia relazione con Wanda", ha spiegato l'attaccante argentino, "ma bisogna valutare quello che le persone fanno dentro al campo. Io ho un lavoro, faccio l'attaccante e segno".

Il centravanti nerazzurro chiarisce ancora una volta di non aver "rubato" la moglie del suo ex-compagno di squadra. "Sulla questione Wanda, tutti parlano senza sapere le cose", ha proseguito la punta nerazzurra, "La gente dà giudizi e spara sentenze gratis. Quando è successo, avevo come compagni Milito, Zanetti, Cambiasso, Samuel e tutti lo sapevano perché io stesso l'avevo raccontato. Ero amico di Wanda e Maxi Lopez, poi lei si è separata e siamo rimasti in contatto", ha aggiunto, "poi però è successo quello che è successo. Mi sono innamorato, ma non ero il miglior amico di Maxi, eravamo compagni di squadra alla Sampdoria e tutto qua. Non sono d'accordo con l'infedeltà perché sono una persona seria, ma questo caso è diverso, nessuno sa come sono andate le cose".

Mauro Icardi, poi, ha affrontato il problema legato alla possibile partecipazione alle Olimpiadi con la sua Argentina. "Essere nella lista dei Giochi Olimpici è importante perché premia il mio rendimento all'Inter", ha aggiunto, "ma mi ha un po' sorpreso perché alcuni pensavano non sarei stato convocato. All'Inter va tutto bene, l'anno scorso sono stato anche capocannoniere. Mi sono sempre sentito argentino", ha poi aggiunto in merito alla possibile convocazione da parte dell'Italia in passato, "e ho rifiutato di giocare con la nazionale italiana perché voglio giocare per il mio paese".

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