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I Modà spingono Insigne in Nazionale: “Conte, che matto se non lo chiama!”

Il talentuoso esterno di Maurizio Sarri è il protagonista di una canzone del nuovo disco dei Modà. Francesco ‘Kekko’ Silvestre, cantante della band, ha scritto il brano dopo l’infortunio di Firenze dello scorso anno.
A cura di Vito Lamorte
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Calcio e musica. Un binomio che va avanti da anni e che ora vede protagonista anche Lorenzo Insigne. Al gioiellino del Napoli Francesco ‘Kekko' Silvestre, cantante dei Modà, ha dedicato una canzone intitolata "Passerà" che è presente tra i brani del nuovo album della band "Passione maledetta", disponibile in rete e nei negozi dal 27 novembre. Kekko, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, ha dichiarato ancora una volta la sua grande passione per il Napoli e nell'ultimo lavoro della band ha deciso di inserire questo pezzo che è stato scritto per il forte esterno partenopeo e si tratta di un vero e proprio omaggio al napoletano della squadra: "Siamo amici da tempo e quando lo scorso anno si infortunò nella partita contro la Fiorentina, nel momento di massima forma, mi venne da sostenerlo come si fa con le persone care. Il mio modo più diretto è quello di scrivere e cantare. Così è nato un brano che lui, per scaramanzia, ancora non ha voluto ascoltare. Mi ha detto di voler attendere l'uscita del disco e così, per accorciare i tempi, l'ho messo proprio all'inizio dell'album. Insigne è un ragazzo di un talento clamoroso e spero che diventi la bandiera del Napoli dei prossimi anni, il nostro Francesco Totti".

Il cantante della band milanese non si è limitato alla promozione del nuovo disco ma ha voluto dare un consiglio ad Antonio Conte, commissario tecnico della Nazionale Italiana, che ha avuto qualche disguido con Lorenzo Insigne nell'ultimo periodo: "Se non lo richiama è matto perchè Lorenzo è uno di quei giocatori che ti possono cambiare la partita da un momento all'altro, non è un ‘operaio' ma sa fare anche quello. Il CT è un allenatore talmente intelligente che non ha bisogno di sentire le cose che dico io, però non deve dimenticare che Insigne è capace di fare quello che vuole e dove vuole. Non so cosa sia successo tra i due, penso sia normale che anche nel calcio, come in tutti gli ambienti di lavoro, possano nascere delle divergenze, ma poi si deve risolvere tutto. Nella vita va avanti chi ha fame, chi ha cuore: di questo ne sono convinto".

Infine una considerazione anche sul Napoli: "Era dagli anni di Maradona che la squadra non giocava così. In effetti ero scettico all'inizio, ma la scelta di Sarri si dimostra la migliore, il merito è del presidente che ci ha creduto più di tutti".

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