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I gol fantasma: da Hurst a Muntari, una storia infinita che continua a creare polemiche

Dalla rete, che non c’era, ma convalidata nella finale mondiale Inghilterra-Germania Ovest del ’66 al gol regolare, ma non visto, in Milan-Juventus 2012: 46 anni di gol fantasma, le reti che hanno scritto piccole e grandi storie del calcio italiano e internazionale. E che la moviola ha spesso ‘smascherato’ a posteriori….
A cura di Alessio Pediglieri
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gol fantasma

L'ultimo caso accaduto in Milan-Juventus 1-1, con la rete non convalidata a Muntari dall'arbitro Tagliavento e dal guardalinee Romagnoli è semplicemente l'ultimo caso di gol-fantasma che da sempre accompagna il gioco del calcio.
Se ne contano a decine e tutti, chi più chi meno, hanno condizionato le partite: dal raccattapalle in un Ascoli-Bologna del '75 (che deviò un tiro di Savoldi), passando dai gol non-gol di De paoli, Rivera, Ferrini, Galante, Bierhoff, Bianconi, Pellissier, Zalayeta e Thiago Motta. Per restare in Italia, perchè anche all'estero ce ne sono stati di clamorosi: nella finalissima mondiale del '66, nella sfida di Coppa Campioni Stella Rossa-Milan dell'88 ma anche nell'attuale Champions League, in Bundesliga e in Premier League.

Un Mondiale fantasma
La finale del campionato mondiale di calcio 1966 tra Inghilterra e Germania Ovest, vinta dagli inglesi per 4-2, fu il primo clamoroso caso di ‘gol fantasma' del calcio moderno. Il risultato fu infatti condizionato da un sospetto gol-non gol, convalidato a Geoff Hurst, il quale consentì all'Inghilterra di portarsi in vantaggio per 3-2 (poi, risultato finale di 4-2 per i Leoni). Hurst intercettò un cross in area di rigore calciato da James Alan Ball, controllò il pallone e lo tirò in porta.
Un tiro secco che colpì la parte interna della traversa e ricadde sulla linea di porta, per poi ritornare in campo e venir calciata oltre la linea di fondo da un difensore tedesco. L'arbitro, lo svizzero Gottfried Dienst, stava per assegnare il calcio d'angolo, quando improvvisamente fu chiamato dal guardalinee sovietico Tofik Bakhramov, il quale lo convinse ad assegnare il gol agli inglesi.
A distanza di anni da quell'evento, quella decisione è stata oggetto di accese discussioni sulla validità o meno di quel gol e nel 2007 il quotidiano britannico The Times lo ha classificato al 1º posto tra 50 gol che hanno cambiato la storia del calcio mondiale.

gol fantasma

Il primo gol fantasma in tv e la nascita della Moviola
Non ha di certo cambiato le sorti del calcio internazionale, ma il 22 gennaio 1967 Virgino De Paoli, in Lazio-Juventus, firmò uno dei primi gol fantasma documentati dalle riprese televisive.
Il pallone si infranse contro il sostegno interno posteriore della rete per poi ritornare in campo: l'arbitro non si accorse del fatto facendo proseguire l'azione tra le vibranti proteste dei giocatori bianconeri in una sfida che terminò a reti inviolate, 0-0.
Poco tempo dopo, precisamente il 22 ottobre 1967, un altro gol fantasma sconvolse il campionato di Serie A.
Venne segnato da Gianni Rivera e decretò la nascita della moviola in Italia nell'analisi post-gara da parte dei giornalisti, quando Carlo Sassi si accinse a far veder un replay. Non era certo un giocatore normale, Gianni Rivera, e non era certo una partita come le altre il derby Inter-Milan. Così, anche grazie alla ridondanza dell'evento mediatico, si passò una domenica sera a parlare della rete che venne attribuita a Rivera. Su Rai1, alla "Domenica Sportiva", fu dimostrato (tramite moviola appunto) che la palla non aveva mai oltrepassato la linea di porta in seguito di un rimpallo sulla linea dalla traversa, quindi non era gol.

Il raccattapalle che fermò Savoldi
In quegli anni ci furono un altro paio di clamorosi casi nel campionato italiano.
Stagione 1974-1975: il 12 gennaio 1975 si gioca Ascoli-Bologna finita 1-3. I felsinei piegano i bianconeri grazie ad uno strepitoso Beppe Savoldi che sigla una doppietta e al 90′ segnerebbe anche il quarto gol se non fosse per un giovane raccattapalle. Domenico Citeroni, questo il nome del ragazzino, quando vede la sfera che passa sotto la pancia di Masoni, supera la riga bianca, nell'angolino, per il probabile 4-1 del Bologna, ci mette d'istinto il piede e respinge il pallone. Si scatenerà l'inferno di polemiche nel dopo gara con la caccia al giovane raccattapalle che verrà poi invitato alla Domenica Sportiva e stringerà la mano allo stesso stupefatto Savoldi.
Nella stagione 1976-'77, altro episodio: in Torino-Sampdoria, sull 1 a 1, venne negato un gol clamoroso con palla entrata di mezzo metro, a Giorgio Ferrini – capitano e giocatore con più presenze in assoluto nella centenaria storia del Torino – che venne anche espulso per proteste.

Il primo ‘fantasma' in Coppa Campioni
Prima di passare agli anni '90 è giusto ricordare anche il gravissimo errore che avvenne in Coppa dei Campioni nel 1988. Il 10 novembre 1988, ritorno degli ottavi di finale di Coppa Campioni, Milan e Stella Rossa si giocano il passaggio del turno a Belgrado, in una gara che finirà 1-1 e vedrà i rossoneri avanzare ai rigori. Nel primo tempo, sul risultato di 0-0, dopo un batti e ribatti nell'area della Stella Rossa il difensore Vasiljevic calcia male il pallone a pochi passi dalla porta, e la palla varca la linea di almeno un metro.
I giocatori avversari rimettono la palla in campo e continuano a giocare come se niente fosse, con il conseguente sgomento di tutto lo stadio. Per l'arbitro (Dieter Pauly, Germania Ovest) non è gol, ma la cosa più incredibile è che gli stessi giocatori milanisti proseguono come se non fosse accaduto nulla…

gol fantasma

Il gol fantasma e la Juventus: l'incredibile accoppiata
Passando agli anni 90, ci furono due stagioni particolarmente calde sui ‘gol fantasma‘.
La prima è quella del 1994-1995 che vide la Juventus subire due reti con la palla che mai oltrepassò la linea di porta. Il primo caso fu nella sfida contro il Foggia di Zeman, il 17 ottobre 1994 con i rossoneri che si imposero 2-0 sbagliando anche un rigore.
Il vantaggio foggiano con Bresciani arriva su una azione concitata  al 39' del primo tempo: il bomber di Zeman si trova davanti a Peruzzi, lo aggira e sporca il pallone che il portiere bianconero non trattiene e il guardalinee Mangerini giudicherà – erroneamente secondo le moviole Tv – oltre la linea e che indurrà l'arbitro Cesari a convalidare il vantaggio. Il secondo caso fu contro il Genoa, protagonista in negativo ancora la Juve di Lippi. A Marassi, il 18 dicembre 1994, verrà assegnato a Fabio Galante un gol che non c'era, nei minuti di recupero della partita. Una ‘topica' incredibile che toglierà due punti alla Juventus che alla fine., però si aggiudicherà lo stesso lo scudetto.
Altri due casi storici, nella stagione 1997-98 che – casualità – questa volta favoriranno sempre la Juventus, poi campione d'Italia.  si gioca Juventus-Udinese il 22 novembre del '97. La gara finirà 4-1 per i torinesi ma sull'1-1 c'è un gol fantasma che danneggia i friulani. Al 5′ del secondo tempo, con il risultato di 1-1, Oliver Bierhoff riesce a superare Rampulla con la palla che va verso la porta juvbentina: ed entra. Ciro Ferrara, in extremis compie una scivolata prodigiosa, arpiona la sfera e la butta fuori. E' gol per tutti, ma non per il guardalinee Ivaldi che non se ne avvede e l'arbitro Cesari che è lontanissimo (chissà perchè) dall'azione di gioco. Finirà in goleada per la squadra allenata da Marcello Lippi.
Pochi mesi dopo, il 20 aprile del '98 in Empoli-Juventus – a sette giorni dalla sfida decisiva di Torino contro l'Inter seconda in classifica ad un punto (la sfida dell'oramai epico scontro rigore-non rigore tra Iulinao e Ronaldo) – e i binaconeri passano 0-1. In vantaggio con un gol di Pecchia a Empoli, sei minuti dopo gli uomini di Lippi riceveranno un vero e proprio regalo dall'arbitro Rodomonti che nega ai toscani un gol regolarissimo di Bianconi. Il colpo di testa del difensore dell'Empoli, infatti, aveva gia' superato la linea di porta quando Peruzzi con una manata riuscì a respingerlo.

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Il gol che viene dalla luna
Da questi clamorosi episodi italiani, ci tuffiamo nell'era moderna, nel calcio del terzo millennio. Siamo nella stagione 2004-2005 e il palcoscenico è la prestigiosa semifinale di UEFA Champions League tra Liverpool e Chelsea. Un derby inglese caldissimo che vide trionfare i ‘reds' grazie ad un ‘gol fantasma'. La partita fu decisa infatti da un gol di Luis García, convalidato dall'arbitro Ľuboš Micheľ, ma non mancarono le polemiche, fortissime, dell'allora allenatore del Chelsea, José Mourinho, che definì la rete "un gol che viene dalla luna". I replay televisivi non portarono mai a nessuna conclusione al riguardo. Micheľ dichiarò che la decisione si basava sulla reazione dell'assistente di linea, e che se non avesse convalidato il gol avrebbe comunque assegnato un rigore al Liverpool e avrebbe espulso il portiere Petr Čech per un fallo su Milan Baroš. Dettagli, comunque.
"Credo che il Chelsea avrebbe preferito il gol piuttosto che un rigore contro e il dover giocare il resto della partita in 10. Se il mio assistente non avesse segnalato il gol, avrei fischiato il rigore e espulso il portiere." Dopo aver visionato una serie di fermo-immagini, il moviolista britannico Mike Span concluse che Micheľ prese alla fine la giusta decisione: il posizionamento e i movimenti del difensore del Chelsea William Gallas, che cercava di ostacolare la conclusione di Luis Garcia con il piede destro, così come il movimento della palla relativo a Gallas, portarono Spann a concludere che fosse un gol regolare.

Il fantasma non risparmia nessuno: Serie A, Serie B e Premier
Intanto, in Serie A, stessa stagione  2004-2005 capitò un altro episodio di gol fantasma: Chievo-Juventus del 13 marzo 2005 finì 0-1 per i bianconeri ma venne annullato un regolare gol a Pellissier. L’attaccante del Chievo scaricò un tiro potente dall’interno dell’area, il pallone anche questa volta colpì la traversa interna e poi rimbalzò un paio di volte tra terreno e traversa. La palla era entrata ma l’arbitro Paparesta non se ne accorse e non concesse il gol.
Restando al nostro calcio, nella stagione 2006-2007, con la Juventus retrocessa in Serie B, c'è un altro gol fantasma a tormentare i sonni degli arbitri. E' il 19 dicembre 2006 e al Dall'Ara c'è un attesissimo Bologna-Juve.I bianconeri si imporranno per 0-1 con la rete di Zalayeta, contestatissima: al 28′ della ripresa  l'attaccante juventino prima controlla di mano, in area, un traversone e poi supera Antonioli con un destro da due passi che incoccia sulla traversa ritorna in campo ma ben prima della linea di porta. L'arbitro Messina ed il guardialinee sbagliano la valutazione e assegnano il gol ai torinesi scatenando la protesta giusta dei padroni di gara.
Nello stesso periodo, in Inghilterra, altro gol fantasma. Nello 0-0 tra Tottenham-Manchester United, del 4 gennaio 2005, negli ultimi minuti della partita il giocatore del Tottenham Pedro Mendes provò a beffare Roy Carroll, il portiere avversario, tirando da metà campo. Carroll se ne accorse e arretrò fin verso la porta, ma il pallone gli sfuggì di mano e rimbalzò in porta, vistosamente oltre la linea. L’arbitro però non se ne accorse, graziando di fatto Carroll per l’ingenuità.

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I ‘fantasmi' recenti: dalla seconda divisione tedesca al feeling con il Milan
Il 17 gennaio 2010, il ‘gol fantasma' fa la sua apparizione anche nel campionato minore tedesco, nella partita di 2. Fußball-Bundesliga tra il Duisburg ed il FSV Francoforte.  Il pallon, calciato da Christian Tiffert, centrocampista del Duisburg, a 18 metri di distanza dalla porta, impatta sulla traversa e ricade ad 1 metro e 30 centimetri dalla linea di porta senza nemmeno toccarla od oltrepassarla. L'arbitro, però, dopo essersi consultato con uno dei guardalinee, convalida il gol che assolutamente non c'era, portando così il risultato della gara sul 5-0 per il Duisburg. E lo stesso anno, il 27 giugno 2010, nella partita valida per la qualificazione ai quarti di finale del Campionato mondiale di calcio 2010 tra Germania e Inghilterra, si verificò un altro caso eclatante di gol fantasma: al 38′ la palla calciata dal centrocampista inglese Frank Lampard, dopo aver impattato sulla traversa, supera completamente la linea di porta, ma l'arbitro non convalida la rete.
Nel 2011, il 2 aprile, di scena il derby Milan-Inter (3-0). Al 38′ minuto del primo tempo, sul risultato di 1 a 0 per il Milan, il centrocampista dell’Inter Thiago Motta colpì di testa verso la porta difesa dal portiere del Milan Christian Abbiati. Abbiati respinse e l’arbitro non assegnò il gol. Per i tifosi dell’Inter era indubbiamente gol, ma nemmeno la moviola riuscì a stabilire con certezza se il pallone avesse o meno oltrepassato la linea di porta.
Infine, la storia recente: 25 febbraio 2012, durante la gara di Serie A, Milan-Juventus 1-1, non è stato convalidato il gol al Milan, messo a segno da Muntari. Il centrocampista rossonero infatti ha insaccato di testa dopo una corta respinta del portiere bianconero, il quale sul tap-in del ghanese ha compiuto una parata oltre la linea. I successivi replay e le immagini alla moviola hanno già dimostrato chiaramente quanto il portiere della Juventus, Buffon, abbia parato il pallone ben oltre la linea di porta.

I fantasmi del Napoli
Oltre a Juventus e Milan, i gol non-gol hanno avuto recentemente anche un rapporto stretto con il Napoli. Due episopdi simbolo. Il 29 agosto 2010, in un Fiorentina-Napoli poi finito 1-1 viene convalidata una rete a Cavani che non era regolare. Dopo 7 minuti di gioco, cross dalla sinistra di Dossena e Cavani colpisce di testa, la palla impatta contro la traversa e ribatte sulla linea di porta, non per l'arbitro Gervasoni che invece dichiara il gol. Le moviole lo smentiranno con la sfera che non supera – come da regolamento – la linea  della porta viola per intero.
Il 3 aprile 2011, altro episodio che falsa il risultato e ancora una volta – casualità – a favore del Napoli. Napoli-Lazio al San Paolo finirà 4-3 per i padroni di casa ma non verrà convalidata una rete nel secondop tempo (su punteggio di 2-2) di Christian Brocchi, centrocampista laziale che dalla distanza scagliò la palla sotto la traversa. Palla che rimbalzò almeno di mezzo metro dentro la linea di porta e che poi tornò in campo.

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