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I cinque motivi per cui la Juventus può vincere la Champions League

Nell’ultima campagna acquisti i bianconeri hanno speso 162 milioni per rinforzarsi ed essere competitivi in Europa. Bastano per cullare ambizioni di vittoria? Ecco perché la Juve può farcela.
A cura di Salvatore Parente
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Juve

Senza nascondersi troppo per scaramanzia, tormenti o valutazioni varie, l’obiettivo della Juve sembra essere piuttosto chiaro: vincere la Champions League. Una frase difficilmente contestabile se si considerano poi i circa 162 milioni di euro spesi nell’ultima campagna acquisti estiva. Un mercato dunque, anche in termini numerici, all’altezza delle grandi e che, con i recenti risultati europei, legittimano l’ambizione di un popolo ormai a digiuno da 20 anni (ultima affermazione in Coppa Campioni nel 1996 a Roma contro l’Ajax). Vediamo però, per quali motivi la compagine bianconera potrebbe realmente alzare il trofeo il prossimo 3 giungo a Cardiff.

Esperienza Internazionale? La Juve c’è

Una delle ragioni che rendono la “Vecchia Signora” una sicura contender per il titolo finale è, senza dubbio, la grande esperienza maturata all’interno della propria rosa (terza nel torneo per media età dei suoi calciatori 28.2). Un’esperienza che è servita, anche in gare recenti come quelle col Lione o col Siviglia, per portare a casa anche con grandi sofferenze due vittorie fondamentali per la qualificazione agli ottavi di Champions. In termini statistici poi, la Juventus, in 5 delle 5 gare disputate, ha schierato in campo la formazione con più alta media età dell’intera competizione (30.7 contro la Dinamo, 30.6 in casa col Lione, 30.1 allo Stadium col Siviglia, 29.6 in Andalusia e 29.4 in Francia). In più, fra le 32 partecipanti ai gironi dell'allora Coppa Campioni, la Juventus è la terza squadra, dietro Real Madrid e Bayern Monaco, a contare più presenze in Champions all’interno della propria rosa (814, con una media di 30,15 apparizioni per calciatore).

Il colpo dell'estate: Higuain
Il colpo dell'estate: Higuain

Qualità della rosa, ‘Vecchia Signora' fra le migliori d’Europa

Solo per valore di mercato complessivo (444 milioni di euro), la Juventus si posiziona al settimo posto, nel novero di quelle che, per qualità media del proprio roster, hanno l’obbligo morale di dover competere per il successo finale. Unico neo per combattere ad armi pari con squadroni della morte come Manchester City, Real Madrid, Barcellona o Bayern Monaco, potrebbe essere il centrocampo bianconero che, con la partenza di Pogba, ha perso un importantissimo punto di riferimento in mezzo al campo. Una lacuna che però, potrebbe esser sopperita dalla grande grinta e determinazione che ha sempre caratterizzato la squadra di Allegri. Davanti poi, c’è un Higuain in più.

Allegri

Versatilità tattica: Juve al top per moduli schierati

La Juventus applica al meglio tutti i dettami della scuola tattica italiana. Con un mercato intelligente ed un allenatore/sarto in grado di adattare più vestiti da far indossare alla sua “Signora”, i bianconeri sono in grado di sorprendere qualsiasi avversaria con il suo camaleontico modo di intendere il calcio. La compagine di Torino, infatti, nel corso di questa accidentata (per via dei tanti infortuni patiti) stagione è stata capace di interpretare più moduli nella formazione iniziale: 3-5-2, 4-3-3, 4-3-1-2. Un numero impressionante di varianti tattiche che, al di là poi delle reali forze in campo, potrebbero giocare a favore della Juve in possesso di strategie molto fini e precise per scardinare le difese avversarie.

L'ultimo successo datato 1996
L'ultimo successo datato 1996

La fame (bianco)nera: "Vincere, unica cosa che conta"

Una delle caratteristiche per le quali la Juventus è nota, odiata ma anche ammirata in tutto il mondo è la sua fame, la sua cattiveria agonistica finalizzata alla conquista finale del successo, “Vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”, è un motto della colonna juventina Boniperti tuttora attuale che riecheggia in ogni match e che, specie in quella Champions che manca da anni, rimbomba con maggiore forza, energia e vigore. Un mantra che si ripete ogni stagione ma che quest’anno sembra essersi impossessato dei calciatori juventini decisi a buttare nella mischia fino all’ultima stilla di sudore per l’ambito trofeo.

Bonucci

Solidità difensiva: Juve prima in Italia, seconda in Europa

La BBC funziona, eccome. Non stiamo parlando dell’emittente radiotelevisiva britannica bensì dell’acronimo appositamente coniato per la retroguardia bianconera composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini. Un triumvirato di classe, qualità ed eleganza che, sotto gli ordini del leader maximo Buffon, dimostra la sua forza e solidità in ogni partita. Una compattezza espressa sia in campionato (miglior difesa con 13 gol subiti) che in Europa (seconda miglior retroguardia dietro Leicester e Atletico Madrid con 2 reti concesse) e che potrebbe, alla fine dei giochi, rivelarsi decisiva. Insomma, Juve le chances ci sono le qualità pure, provaci fino alla fine.

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