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Higuain, il padre: “Gonzalo ama l’Argentina e vuol tornare a giocare con quella maglia”

Dopo le ultime sfide di qualificazione mondiale, Jorge Higuain ha parlato della delusione del figlio per la mancata convocazione: “Gonzalo si impegnerà al massimo per tornare, ma se non dovesse accadere continuerà sempre e comunque a tifare Argentina”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo gli ultimi due pareggi, con Uruguay e Venezuela, l'Argentina trema e rischia una clamorosa eliminazione dal prossimo mondiale russo. I vice campioni del mondo sono infatti in una situazione disperata, e anche lo stesso commissario tecnico Jorge Sampaoli ha ammesso che: "La qualificazione ora è più complicata, ma siamo ancora convinti di farcela". C'è dunque ottimismo per le prossime due partite decisive con Perù ed Ecuador. Gare che per le quali il ct dell'Albiceleste potrebbe convocare giocatori che non hanno fatto parte di quest'ultima spedizione. Tra questi c'è anche Gonzalo Higuain: vittima illustre delle scelte dell'ex ct del Cile. Rimasto a Torino, per far posto a Dybala e Icardi, il "Pipita" non ha ovviamente preso bene la sua esclusione e sta faticando per cercare di convincere Sampaoli a richiamarlo in nazionale.

L'amore per l'Argentina

A confermare l'impegno dell'attaccante della Juventus, è sceso in campo il padre Jorge: "Gonzalo ama la sua nazionale, l'ha sempre fatto ed è logico che voglia tornare a giocare con quella maglia – ha spiegato in un'intervista rilasciata ai microfoni di "TyC Sports" – Lo ha fatto anche quando aveva 19 anni e quando rifiutò la corte della Francia confidando in una chiamata dalla Seleccion. Lo venne a cercare Domenech, ma lui gli rispose che non avrebbe mai accettato. Ora s’impegnerà per tornare, ma se non dovesse accadere continuerà sempre e comunque a tifare Argentina".

La fiducia di papà Higuain

Intanto le critiche per i due pareggi inaspettati, hanno sommerso anche coloro che avrebbero dovuto salvare la patria: "Dybala e Icardi, così come Gonzalo, non hanno bisogno di essere difesi, per loro parlano i gol e la carriera – ha continuato – Gli attaccanti vivono di gol, dipende tutto da questo. Oggi come oggi è facile passare dalle stelle alle stalle, dagli elogi alle critiche. Ma sono ragazzi forti, con una lunga e prestigiosa carriera nei migliori club europei. Sono certo che daranno agli argentini la gioia della qualificazione ai prossimi Mondiali".

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