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Hellas, Gigi Delneri: “Farò di tutto per salvare il Verona”

Il nuovo allenatore scaligero è stato presentato alla stampa, dopo l’esonero di Andrea Mandorlini. Per il tecnico friulano si tratta di un ritorno importante, dopo l’esperienza negativa di Genova nella stagione 2012/2013.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo quasi dieci anni, Gigi Delneri torna nella città che più gli ha regalato soddisfazioni. Nonostante le esperienze in Portogallo, a Roma e a Torino con la Juventus, il tecnico di Aquileia continua a venir associato al "Chievo dei miracoli": quella squadra che, molti anni fa, sovvertì le gerarchie del campionato italiano schizzando in vetta alla classifica di Serie A. Fermo da qualche mese, dopo il "flop" con il Genoa, Delneri è tornato a Verona…questa volta sulla panchina del Verona: "La mia esperienza al Chievo è ieri, il presente si chiama Hellas – ha esordito Delneri – Nel calcio, così come nella vita, bisogna guardare avanti. Verona è sempre stata la mia seconda città e volevo rientrare nel calcio. Ci metterò un impegno feroce e farò di tutto per salvare la squadra". Durante la sua prima conferenza stampa, Delneri ha anche sottolineato le bontà di chi lo ha preceduto: "Mandorlini ha fatto un grande lavoro e dobbiamo dimostrare che quel che di buono ha fatto lui possiamo farlo anche noi. Verona gli deve molto".

Sulle spalle di Toni e Pazzini – Atteso dalla gara casalinga contro l'Empoli, decisiva per il futuro della squadra scaligera, il nuovo allenatore gialloblu è subito entrato nei dettagli tecnici: "Come giocheremo? Non lo so ancora. Forse con il 4-4-2, ma magari anche con il 4-3-3. Questo è un gruppo che ha convinzioni radicate ed io non voglio togliergliele subito. La fase difensiva, invece, la farò io perché il padrone deve far sentire la sua voce. Toni e Pazzini? Li ho avuti tutti e due e parlerò con loro. Sembra che non possano giocare insieme, ma per me per certi piccoli aspetti sono un po' diversi. Luca e Giampaolo possono essere un fattore importante per questa squadra che ha bisogno di serenità. Solo così possono arrivare prestazioni e vittorie. Purtroppo non abbiamo molto tempo, ma Maturana diceva che basta parlare dieci minuti al giorno per far capire ad un giocatore le cose giuste e metterlo in condizione di incidere ".

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