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Guardiola shock: potrebbe lasciare definitivamente il mondo del calcio

Il diretto interessato e il suo staff non commentano la notizia ma l’anno sabbatico si potrebbe trasformare in un anticipato addio. Definitivo. A sostenere questa tesi, Sandro Mondeo da sempre amico del tecnico. Intanto, però, è già iniziata dietro le quinte la sfida a due tra Chelsea e Milan per ingaggiare Pep dal prossimo anno.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tutti i migliori giocatori d'Europa sono attualmente impegnati nelle sfide di Euro2012 iniziate venerdì sera e che stanno completando il primo ciclo di partite con i debutti di tutte le Nazionali presenti. I migliori giocatori ma anche i più importanti dirigenti ed emissari dei club del Vecchio Continente che sono accorsi alla kermesse per assistere ad un evento importantissimo sotto il profilo sportivo o per il semplice gusto di godersi lo spettacolo più bello del 2012. Ma anche per ragioni ‘lavorative'. Sì, perchè proprio mentre le squadre si daranno battaglia in campo, sulle tribune, nei ritiri, prima durante e dopo i match, esperti di calciomercato cercheranno di anticipare le mosse della concorrenza cercando di strappare nuovi contratti nella speranza di ottenere importanti affari.
Così, durante le sfide sul terreno di gioco, si disputano parallele partite a bordo campo, a suon di milioni di euro, ingaggi, buonuscite e la ricerca di nuovi talenti. Direttori sportivi, allenatori, ex tecnici, presidenti, amministratori, agenti: tutti sono sparsi tra Polonia e Ucraina. Tutti, eccetto uno: Pep Guardiola.

L'addio ‘a tempo' al mondo del calcio – L'ex tecnico del Barcellona dei marziani non è andato a Euro2012, non ha assistito al debutto della ‘sua' Spagna (infarcita di giocatori azulgrana) contro l'Italia di Prandelli. In un debutto in cui le Furie Rosse hanno vacillato anche un po' grazie al gol di Di Natale pareggiato da Fabregas (guarda caso, pupillo di Guardiola) per il finale 1-1 tra Azzurri e campioni del mondo che ha accontetato, alla fine, tutti. Guardiola è dall'altra parte del mondo, in America nel suo ‘buen ritiro' newyorkese dove sta consumando i primi mesi di un anno sabbatico in assenza assoluta di calcio: giocato o guardato. Poco importa. Già in Primavera, quando venne ufficializzato l'addio di Guardiola al Barcellona tra il clamore e la sorpresa generale, il tecnico catalano aveva affermato l'intenzione di allontanarsi dal mondo del pallone senza cadere in tentazione tra le sirene di mezzo mondo che ne richiedevano (a prezzo dorato) i servigi in panchina.
Dopo 4 anni e 14 trofei conquistati, Guardiola ha lasciato il club azulgrana e il mondo del calcio, ‘spremuto' mentalmente e fisicamente in un ciclo in cui è riuscito a conquistare tutto e nel modo migliore: esprimendo un gioco perfetto, fatto di possesso palla estenuante e con un gruppo che difficilmente potrà avere degli emuli all'altezza. Nulla sono valsi i corteggiamenti di società pronte a fare follie per l'allenatore più ambito in circolazione: il Chelsea in Inghilterra, il Milan e l'Inter in Italia, alcuni club nazionali, come la stessa Spagna (per il post-Europeo): tutte proposte a cifre con otto zeri, tutte rifiutate.
Guardiola, concordato il suo addio (o arrivederci, se dovesse tornare da dirigente) al Barcellona di Rosell, ha scelto la via forse più difficile per chi è sulla cresta dell'onda e ha il mondo del calcio ai propri piedi: fermarsi. Uno stop che durerà, a detta dello stesso tecnico, almeno un anno senza opzioni sul proprio futuro. Nessun ‘pre-contratto' nessun accordo dietro le quinte come si era spesso vociferato all'indomani del suo addio azulgrana.E' stato di parola, allontanandosi senza clamori e ritirandosi negli Stati Uniti dove il ‘soccer' è ancora in fase d'ascesa e milita tra la quarta e quinta posizione di gradimento degli sportivi a stelle e strisce.

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Il ‘nuovo Barça' lontano da Barcellona – Ma proprio l'Europa vive il suo momento più esaltante con gli Europei di calcio dove la Spagna dovrà difendere il proprio titolo soprattutto dagli attacchi della Germania, prima antagonista davanti alle solite Italia, Inghilterra, Francia e Olanda, malgrado il velo di riservatezza attorno a Guardiola, è arrivata un'autentica ‘bomba' sul futuro del tecnico. Potremmo anche assistere ad un clamoroso definitivo addio al mondo del calcio per chi, avendo vinto tutto e in pochissimo tempo, non avrebbe molto più da chiedere al pallone, malgrado le richieste pronte ad essere ufficializzate.
Fino a qualche giorno fa non sembravno esserci dubbi in merito ad un ‘grande ritorno' di Guardiola nel calcio che conta: i dubbi li aveva spazzati il diretto interessato, chiarendo i propri programmi con il suo agente Josep Maria Orobtig: sarebbe stato lui nei prossimi mesi a raccogliere offerte e proposte, già sapendo quali sono le principali interessate.
Anche con un'idea di fondo ben precisa e un identikit del nuovo club: le basi sono una struttura societaria già consolidata, un ambiente adatto non solo al lavoro quotidiano ma anche alla vita della famiglia del tecnico e, ovviamente, un buon potenziale sportivo da cui partire per costruire un "nuovo Barça" lontano dalla Catalogna.

Milan e Chelsea affilano le armi – Tutto portava a una scelta che era più un semplice ballottaggio a suon di milioni e contratti in bianco tra Chelsea e Milan. Una sfida in cui sia Berlusconi che Abramovich sono convinti di avere già a disposizione ciò che Pep desidera, oltre naturalmente alla possibilità di garantirgli uno stipendio adeguato al suo valore assoluto. Ma il lato economico non è mai stato quello che dovrebbe orientare le scelte di Pep, che invece privileggerebbe il progetto più affascinante e con maggiori prospettive. L'idea dell'ex-allenatore del Barcellona, comunque, poteva essere anche quella di tornare in Italia, già conosciuta da calciatore e dove ha lasciato diversi amici soprattutto in quel di Brescia, oppure di esplorare una novità assoluta come la Premier League, il campionato che ha affascinato i tecnici di ogni tempo e nazione.
I segnali ci sarebbero tutti: al Milan si è confermato Massimiliano Allegri anche se con il Presdiente non sia mai scoccata la scintilla dell'intesa definitiva e mentre Adriano Galliani è impegnato ad abbassare ulteriormente il monte ingaggi dei giocatori, a risolvere i contratti in scadenza e a trovare altri Nocerino in giro per l'Italia e l'Europa è plausibile che la dirigenza rossonera stia valutando quali giocatori a lungo termine potrebbero essere graditi a Guardiola, presentandogli sin da subito un progetto tecnico allettante.
Stesso dicasi per Roman Abramovich e il suo Chelsea dove il licenziamento di Vilas Boas aveva socchiuso le porte a Roberto Di Matteo senza spalancargli mai la concreta possibilità di essere lui il tecnico del futuro. Il tecnico italiano ha portato i Blues a vincere la FA Cup e a trionfare per la prima volta in Europa vincendo la Champions contro il Bayern, eppure non è mai apparso come reale alternativa tecnica.  Il patron russo dei londinesi non ha mai avuto problemi di soldi e non ha mai lesinato a spese: ecco perchè incredibilmente Di Matteo sta ancora aspettando una eventuale proposta del Chelsea che ‘profuma' di un contratto di attesa, nell'eventualità di tenersi pronto il carico da ‘novanta' per la prossima stagione, con l'ingaggio di Guardiola.

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La notizia shock – Storie parallele ma strategie che potrebbero essere vanificate dalle ultime notizie: Sandro Modeo, scrittore e studioso di calcio autore del libro "Barça:  i segreti della squadra più forte del mondo", e gran conoscitore del mondo di Pep ha sopreso tutti con alcune rivelazioni che potrebbero venire confermate nei prossimi mesi: Guardiola starebbe meditando di allontanarsi definitivamente dal calcio giocato.
E' vero: nel suo anno sabbatico, che sta trascorrendo nella sua nuova villa di New York, Guardiola intende disitossicarsi di calcio ma anche dall'Europa.
Un lustro alla guida di quella che ha trasformato nella più forte squadra del mondo e in una delle più grandi di sempre lo ha prosciugato di energie psichiche e nervose e in questo periodo intende studiare altri sport per arricchire il suo bagalio tecnico tattico. Ad esempio basket e football americano dove in America sono all'avanguardia.
Eppure, sotto le ceneri potrebbe covare qualcosa di nuovo.

Milan e Chelsea hanno contatti insistenti con il suo staff e sognano di poterlo arruolare il prossimo giugno. Guardiola in realtà non ha deciso nulla rispetto al suo futuro. Potrebbe anche decidere di lasciare definitivamente il calcio. Può succedere francamente di tutto. Ma l'uomo è imprevedibile e molto provato dalla straordinaria esperienza vissuta a Barcellona in panchina, che ha vissuto.

Eccola la novità, il ritiro di Guardiola e il suo ritorno – come vorrebbero in Catalogna – al Barcellona subito, senza che il tecnico andasse a riprodurre altro ottimo calcio altrove, trovandoselo eventualmente avversario in qualche competizione. Quattro anno non si dimenticano, soprattutto se sono stati coronati da 14 trofei vinti: un exploit che nessun azulgrana vorrebbe subire azichè ripeterlo.
Un vero e proprio incubo, come il pensare che il calcio potrebbe fare a meno e per sempre di un uomo che ne ha cambiato indelebilmente la forma e la sostanza.

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