Glik: “Mai alla Juve. Sogno Barcellona o Real Madrid”
Kamil Glik è il difensore del momento in Serie A. Centrale del Torino, 27 anni, sta vivendo la migliore stagione da quando è in Italia: vi arrivò nel 2011 e fu il Palermo a portare in A il calciatore polacco che oggi – grazie a un trend di rendimento sopra la media – è finito sotto i riflettori di mezza Europa. Sei gol in campionato (manna dal cielo anche per chi l'ha scelto al Fantacalcio), grande affidabilità: è uno dei gioielli granata affidati alle sapienti cure di Ventura e non ha rivali nel suo ruolo. Un primato conquistato in 28 giornate: meglio di Tonelli (4 centri) e Rugani (3 reti) dell'Empoli. Ce n'è abbastanza perché a fine stagione parta l'assalto al calciatore che con la società di Cairo è vincolato fino al 2017. Lui, per ora, respinge ogni voce di mercato.
"Io alla Juventus? E' impossibile. Sono un calciatore del Torino e di questo ne vado fiero", ha fatto sapere Glik dal ritiro della nazionale polacca. Anzi, a chi avanzava ipotesi sul suo futuro ha chiarito che ha altri obiettivi: "Un giorno mi piacerebbe giocare nel Barcellona oppure nel Real Madrid". Cuore granata e ‘modeste pretese'… sulle sue tracce s'è messo anche il Napoli (al quale ha fatto gol nel match di ritorno all'Olimpico) che in azzurro vorrebbe trascinare (impresa titanica) anche il compagno di reparto, Darmian (laterale destro, anche con l'Italia di Conte).
Glik e Darmian (su quest'ultimo, valutato 18-20 milioni, c'è la concorrenza di Bayern Monaco e ‘blancos') non sono le uniche pedine preziose del Torino. Piace, e anche tanto, Nicola Maksimovic: 23 anni, serbo, difensore duttile abbastanza da ricoprire tutti i ruoli del reparto arretrato è seguito con molta attenzione dal Porto. Sei milioni (sarebbe questa l'offerta paventata dai lusitani) sono ancora pochi per convincere il presidente Cairo a privarsi del calciatore pagato 3,5 milioni: ne occorrono 8, massimo 9 perché dalla Premier (Arsenal in testa) dispongono di capitali a sufficienza per chiamare banco e affondare il colpo.
